BCE ha deciso di offrire il massimo sostegno all’economia dell’Eurozona, attraverso un aumento del piano anti-pandemico e la ricalibrazione di tutte le altre misure.
Persistono “rischi al ribasso” per l’economia europea, a causa delle “implicazioni della pandemia” e “tempo” necessario affinché il vaccino possa esplicare i suoi effetti. La Presidente della BCE Christine Lagarde è stata piuttosto chiara: ci si attende una “contrazione” dell’economia nel 4° trimestre, anche piuttosto “significativa” anche se non pronunciata come quella del secondo trimestre, a causa dell’impatto della seconda ondata della pandemia di Covid-19.
Per questo motivo la BCE ha deciso di offrire il massimo sostegno all’economia dell’Eurozona, attraverso un aumento del piano anti-pandemico e la ricalibrazione di tutte le altre misure.
Lo ha confermato durante l’odierna conferenza stampa, indicando che il piano PEPP, che ha raggiunto un valore di 1.850 miliardi, “non deve necessariamente essere usato tutto” e può essere anch’esso “ricalibrato” nel caso di miglioramenti dell’economia. La numero uno dell’Eurotower ha anche confermato la “flessibilità” di questo strumento, che sarà suddiviso per classi di attività, tempistiche e Paesi emittenti.
BCE peggiora stime 2021
Gli economisti della BCE, pur migliorando la previsione sul PIL del 2020 a -7,3% da -8%, hanno rivisto al ribasso le previsioni sul 2021 a +3,9% da +5%, tenendo in considerazione un quarto trimestre peggiore di quello che si prospettava a settembre, che farà emergere una “significativa contrazione” seppur inferiore al secondo. Per il 2022 si prospetta poi una crescita del 4,2% e per il 2023 del 2,1%.
La BCE ha anche rivisto le previsioni d’inflazione dell’Eurozona allo 0,2% dallo 0,3% per il 2020, lasciandole invariate all’1% per il 2021 e ritoccandole all’1,1% dall’1,3% nel 2022. La stima per il 2023 resta all’1,4%.
Board: “Incertezza resta elevata, pronti ad adeguare stimoli”
“L’incertezza rimane elevata, anche per quanto riguarda la dinamica della pandemia e la tempistica relativa ai vaccini”, ha sottolineato lo statement della BCE, che si dice “pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si avvicini stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.
“Continueremo inoltre a seguire l’andamento del tasso di cambio – si afferma – in relazione alle sue possibili implicazioni per le prospettive di inflazione a medio termine”.
Le decisioni
La BCE oggi ha confermato i tassi di interesse ai minimi storici – quello sulle operazioni principali a zero, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50% – ed incrementato il Piano anti-pandemico PEPP di 500 miliardi, portandolo ad un valore di 1.850 miliardi. Estesa anche la sua durata sino a marzo 2022 e in ogni caso ” finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus”, mentre la scadenza per reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza è stato portato a fine 2023.
Confermato anche ilpiano di Quantitative easing da 20 miliardi al mese, che verrà mantenuto “per un prolungato periodo di tempo” dopo il rialzo dei tassi e “in ogni caso finché sarà necessario”.
Il direttivo ha poi deciso di ricalibrare ulteriormente le condizioni applicate alla terza serie di operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO-III), finalizzate ad assicurare liquidità all’economia reale, estendendo le agevolazioni di 12 mesi fino a giugno 2022 e prevedendo tre operazioni aggiuntive nel 2021. L’ammontare totale che le controparti potranno ottenere in prestito in tali operazioni è stato aumentato dal 50% al 55% del rispettivo stock di prestiti e si è deciso per prolungare i meccanismi di allentamento dei criteri di idoneità sulle garanzie (collaterali) sino a giugno 2022.
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