Esperti del settore sanitario hanno recentemente delineato le criticità e le soluzioni legate al diffondersi del diabete di tipo 2 durante l’evento ‘La pandemia diabete T2- Dai modelli organizzativi, alle criticità gestionali, alle nuove opportunità di cura- Lombardia’. Il dibattito, organizzato da Motore Sanità con il contributo di Menarini Group e la collaborazione scientifica di Amd, ha offerto una panoramica approfondita sulla complessità della situazione e proposte concrete per affrontare questa emergenza sanitaria. Il coordinatore operativo gruppo Annali Amd consiglio direttivo Amd Lombardia, Alberto Rocca, ha sottolineato la necessità di azioni su vasta scala per modificare abitudini e contrastare l’obesità, strettamente collegata allo sviluppo del diabete di tipo 2. “Serve però un impegno ad ampio raggio- ha continuato Rocca- che aiuti a superare le barriere che ancora adesso rendono più complessa la prevenzione e la cura del diabete: l’assenza di un registro di malattia, lo scarso coordinamento delle cure fra la medicina generale e le strutture specialistiche, la necessità di avviare azioni sistemiche che coinvolgano il governo centrale, le regioni e le grandi città”. “Abbiamo strumenti legislativi e di orientamento ad hoc- ha evidenziato- che ancora adesso sono solo parzialmente applicati. Occorre rivalutare le modalità di attuazione dell’impegno dei diabetologi all’interno delle case di comunità, attivare concretamente la rete diabetologica, tenendo presenti anche le indicazioni ed i suggerimenti proposti dalle Società scientifiche, in particolare Fesdi- Alleanza per il diabete, che raccoglie gli specialisti Amd e Sid”. Secondo Rocca “c’è ancora molta strada da fare per ottenere i risultati attesi nel miglioramento dell’accesso alle cure, della razionalizzazione dei percorsi assistenziali, dell’appropriatezza terapeutica, mantenendo quella formidabile garanzia di equità, garantita dalla nostra Costituzione e rappresentata dall’impostazione ‘universalistica’ del nostro Sistema sanitario nazionale”. Il professore ordinario di endocrinologia presso l’università degli Studi di Milano e direttore del dipartimento di endocrinologia, nutrizione e malattie metaboliche del gruppo MultiMedica, Livio Luzi, ha evidenziato l’esistenza di nuovi farmaci efficaci per la riduzione dei livelli glicemici e la prevenzione di complicanze cardiache e renali. “Le nuove classi di farmaci- ha ricordato- sono efficaci e scevre da importanti effetti collaterali, però hanno un costo medio maggiore dei farmaci già in uso. È perciò cruciale una corretta fenotipizzazione del paziente diabetico per permettere la scelta più appropriata farmaco, scelta che deve essere costruita per il singolo paziente e non in generale per la malattia”. Il consigliere regionale commissione Sanità regione Lombardia, Davide Casati, ha enfatizzato l’importanza del coinvolgimento di diversi ‘stakeholders’ per una presa in carico efficace dei bisogni delle persone e delle cronicità. “Dopo la pandemia- ha dichiarato- è necessario invertire la rotta sul fronte della prevenzione, unica soluzione nel medio lungo termine per aumentare la qualità della vita e ridurre la spesa pubblica. Più prevenzione primaria e secondaria, aumento dell’accessibilità alle cure e assistenza, miglioramento dell’appropriatezza, valorizzazione del territorio e integrazione sociosanitaria devono essere i pilastri del presente e del futuro”. La vicepresidente dell’associazione Chimica Farmaceutica Lombarda, Manuela Bandi, si è soffermata sul ruolo fondamentale delle farmacie nella gestione del diabete, fornendo supporto all’aderenza alla terapia e promuovendo stili di vita sani. “In particolare- ha informato- la rete delle farmacie lombarde permette di informare in modo adeguato il cittadino, ma anche garantire un accesso ai dispositivi più semplice e capillare e, in definitiva, rendere il sistema di cura del diabete più sostenibile”.