Cresce l’occupazione, aumentano le domande di lavoro dipendente soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione e migliora la qualità dei contratti. È quanto emerge dal rapporto ‘Segnali di cambiamento: occupazione e domanda di lavoro dipendente a Torino tra il 2018 e il 2022’ che l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro, istituito dal Comune di Torino, ha commissionato a Ires Piemonte. In particolare, nel 2022 l’occupazione a Torino ha avuto una crescita del 2% rispetto all’anno precedente (fino a 361mila occupati). Tuttavia, il confronto con il 2019 mostra un persistente gap negativo (-3,1%), in conseguenza della solo parziale ripresa e, soprattutto, della dinamica demografica sfavorevole. Dal 2012 a oggi Torino ha perso il 6% degli abitanti, l’indice di vecchiaia è passato da 200 a 226 anziani ogni 100 giovani. È invece rimasto stabile in termini relativi (62%), pur diminuendo in termini assoluti (circa 37mila persone in meno) il numero dei residenti in età da lavoro (15-64 anni). Analizzando le caratteristiche socio-anagrafiche della popolazione residente a Torino è anche possibile osservare il peso fisso della componente femminile (circa il 52% del totale), mentre l’analisi dei dati per classi di età mostra i segni evidenti del processo di invecchiamento, con la diminuzione dei più giovani (0-14 anni), la cui percentuale si è ridotta nel periodo selezionato del 12% (da 111mila a 98mila persone), e un aumento di quella associata alla popolazione anziana (65 anni e più), che in termini assoluti resta invariata (circa 220mila persone). Secondo lo studio, queste dinamiche stanno determinando una contrazione in termini assoluti del bacino di persone che possono lavorare e, al tempo stesso, alimentano un crescente fabbisogno di ricambio della popolazione attiva. Sono invece positivi i dati sulla domanda di lavoro dipendente, rilevata attraverso l’analisi delle assunzioni, che nel 2022 a Torino risultano in crescita sia rispetto all’anno precedente (+18%), sia rispetto al 2019 (+12%). Stessa considerazione vale per il numero di persone interessate dalle assunzioni (una persona può essere assunta più volte nel corso dell’anno), quasi 120mila nel 2022, circa 15mila in più rispetto al 2019 (+14%).Un altro dato rilevante è che il diffuso aumento delle assunzioni e degli assunti risulta più intenso a Torino rispetto alla provincia metropolitana e al Piemonte, in particolare nella fase più recente. Occorre però evidenziare la contrazione delle assunzioni di lavoratori comunitari, un potenziale segnale di flussi migratori in uscita verso altre aree. Anche la qualità dei contratti sta migliorando vista la crescente quota di assunzioni a tempo indeterminato, in apprendistato o di durata superiore a sei mesi (nel 2022 +17% rispetto al 2019), così come il livello di qualificazione dell’occupazione, grazie a un aumento del 40% delle assunzioni nei mestieri più qualificati e alla contrazione degli avviamenti a bassa qualificazione. Guardando invece all’evoluzione della domanda per settore di attività, spicca la dinamica positiva della Pubblica Amministrazione che, sebbene limitata in termini assoluti, fa registrare un aumento delle assunzioni dell’85%, generalmente di lunga durata. Emergono crescite superiori alla media anche per i servizi finanziari e assicurativi (+37%), l’istruzione e la formazione, le costruzioni (+32%), l’industria e l’ICT (+25%). Al contrario, appaiono meno favorevoli i dati nel turismo e nella ristorazione, nei servizi personali e alle famiglie, nei servizi professionali e alle imprese e nella logistica. Nel complesso, il quadro che emerge dai dati disponibili appare ancora instabile e condizionato dal ‘rimbalzo’ successivo all’emergenza sanitaria ma anticipa anche una ricomposizione qualitativa dell’occupazione dopo un decennio in cui la staticità della domanda ha costituito una delle principali criticità del mercato del lavoro torinese e piemontese. La principale questione resta il rapporto sfavorevole tra l’elevata necessità di turnover e la contrazione dell’offerta di lavoro, fenomeno destinato a condizionare l’evoluzione del mercato e delle politiche del lavoro nei prossimi decenni, che richiederà probabilmente una maggiore attivazione dell’ampio bacino degli adulti inattivi principalmente costituito da donne e giovani che, alla fine del 2022, risultano essere circa 140mila a Torino e oltre 400mila in tutta la provincia.