Prima erano 18 e tra loro non c’era nemmeno una donna. A seguito di grandi polemiche il numero è salito a 52. Adesso c’è una nuova infornata di membri e si arriva addirittura a 76. Il tavolo del ministero alla Salute “per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del regolamento per l’assistenza ospedaliera e di quello dell’assistenza territoriale” è diventato enorme. A firmare il nuovo atto è stato ieri il capo di Gabinetto, Arnaldo Morace Pinelli, che all’inizio evidentemente pensava che fossero necessari molti meno membri. Sarebbe stato l’intervento, piuttosto scocciato, del ministro Orazio Schillaci a far inserire le donne nei partecipanti al tavolo.
Il numero probabilmente è aumentato perché chi si era sentito escluso ha protestato con il ministero. Ormai, nel mondo della sanità, essere invitati a quel tavolo era diventato una sorta di status symbol e tra società scientifiche, ordini, associazioni di pazienti, sindacati giravano messaggi per informarsi su chi c’era e chi era stato escluso. E si alzava la protesta di chi non era stato scelto. E infatti ieri, dopo l’ennesimo cambiamento, sono arrivati comunicati di gaudio da parte di chi è stato recuperato all’ultimo momento.
Ora, il numero dei membri è così alto che l’organizzazione dei lavori dovrà essere particolarmente efficiente. Con tutte quelle persone, ad esempio, sono difficili da fare incontri in presenza. C’è insomma il rischio che dover mettere insieme a lavorare 80 persone faccia viaggiare i lavori a rilento. Per questo si annuncia che verranno fatti sottogruppi per specifiche tematiche legate ai due settori, cioè l’assistenza territoriale e quella ospedaliera.
Michele Bocci, Repubblica.it