“Per l’Unione europea la cultura è un elemento essenziale, anzitutto per acquisire maggiore coscienza di sé, dei propri mezzi, dei propri fini e valori, e per riposizionarsi di conseguenza in un mondo in profonda trasformazione”. È un passaggio dell’intervento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella foto, all’apertura della Conferenza dei ministri della Cultura della regione euromediterranea. “La cultura è inoltre un’importante bussola per riavvicinare le sponde del Mediterraneo – sottolinea – storico crocevia e luogo di sintesi tra diverse civiltà. In questa prospettiva, la cultura è diventata sempre più, soprattutto nel corso dell’ultimo decennio, una componente essenziale e sostanziale dell’azione e delle politiche europee”. Per Di Maio, “una solida strategia di sicurezza, pace e sviluppo per l’Europa e i suoi partner, a partire da quelli più vicini nel Mediterraneo, passa per la tessitura di una trama ancora più fitta di rapporti, non solo politici, ma anche economici, sociali e soprattutto culturali”. E ancora: “L’impulso per una maggiore coesione a Sud è ancora più urgente per l’Europa a fronte della lacerante frattura apertasi a Est con l’invasione russa dell’Ucraina”. Constatiamo ancora una volta, con dolorosa evidenza, come il rispetto dell’ordinamento internazionale sia il prerequisito essenziale della convivenza pacifica fra Stati sovrani e come la pace sia premessa di ogni progetto di sviluppo”, aggiunge. Le Convenzioni per la protezione di beni culturali dell’Unesco, tra le importanti organizzazioni internazionali che partecipano oggi a questa Conferenza, assicura Di Maio, “saranno un punto di riferimento per monitorare, ridurre e riparare i danni inferti dalla guerra al patrimonio ucraino, che proprio l’Unesco ci ricorda essere patrimonio mondiale di tutti noi”.