
(di Tiziano Rapanà) Il tema caldo di questi giorni è il il corteo non autorizzato di Piazza del Popolo in Roma e la conseguente devastazione della sede della CGIL. Sabato ci sarà una manifestazione che esprimerà solidarietà al sindacato. Mi associo anch’io al cordone di fratellanza, anche se temo, da quella manifestazione, l’arrivo di una nube di retorica a dir poco tossica. Spero non si proponga un antifascismo meramente di maniera, e si vada dritto nel cuore delle cose. E dunque si parli pure di riscrittura dello statuto del lavoratori e di ripristino dell’articolo 18. Dai giovani attivisti che animeranno piazza San Giovanni, non mi aspetto nulla: si sono persi nell’ignoranza e nella banalità proposta dai nuovi media. Questi ragazzi pensano con simpatia al mondo della trap e credono che i talent siano un presidio culturale cui dire ogni bene. Spero colgano la stranezza di questo tempo governato da un diffuso pensiero neoliberista, auspico siano capaci di volgere il loro sguardo sul dramma della dignità dimidiata del lavoratore. Mandino a quel paese gli influencer e le loro fandonie e onorino giganti del pensiero come Cesare Beccaria e Piero Calamandrei. L’amore per la democrazia e il totale rifiuto di ogni forma di totalitarismo deve pervadere le loro viscere, ma devono conoscere l’importanza culturale della difesa della repubblica. Dai big della politica dal palco mi aspetto maturità e buon senso e parole che risveglino i giovani dal sonno della ordinarietà. Approfitto dello spazio per esprimere la mia solidarietà a Fulvio Abbate. Lo conoscete: è uno scrittore, critico d’arte, editorialista, editore e direttore di un’emittente televisiva Teledurruti, che presente su Youtube. Teledurruti è stata vittima di un tentativo di attacco hacker, per fortuna andato a vuoto. Non è la prima volta: nel 2014 ci fu un violentissimo attacco, che cancellò anni di storia gloriosa. Forza Fulvio, ti abbraccio e auguro alla tua creatura televisiva una buona convalescenza.