Il Google Pixel 6 non avrà più il classico caricatore a muro nella confezione di vendita. A precedere nella decisione sono stati già Apple e Samsung, e anche Google segue le orme muovendosi verso una maggiore attenzione alla sostenibilità, considerando che i suoi Pixel sono dotati di una porta Ubs-C, che è oramai lo standard di ricarica nel mondo Android (e in parte, Apple per gli iPad).
Il Google Pixel 5a è quindi l’ultimo ad avere una confezione di vendita tradizionale. Inoltre, dal prossimo modello anche il cartone utilizzato per il packaging sarà ridotto. Stando a recenti indiscrezioni, la compagnia includerà nella confezione, comunque, un cavetto di connessione, come hanno fatto le altre compagnie hi-tech.
Nonostante questo, le critiche sono da subito emerse. Già per la scelta di Apple, i detrattori avevano parlato della necessità, per i clienti, di acquistare un adattatore a muro a parte, passando proprio per gli store di Apple. Altri, hanno ricordato che le nuove velocità di ricarica sono già, di per sé, un vantaggio per il consumo di energia, drasticamente ridotto nei tempi rispetto al passato.
Ad accodarsi alle critiche è il giornalista Max Weinbach, il quale ha proposto a Google di mettere in vendita il Pixel 6 e Pixel 6 Pro con l’aggiunta, gratuita di un caricatore, solo ne davvero necessario, oppure scontare il prezzo finale del dispositivo per chi sceglie l’opzione priva dell’accessorio. Google dovrebbe presentare i nuovi smartphone di punta nel mese di autunno.