
Nel 2019 il 22,4% dei giovani siciliani ha lasciato la scuola senza avere conseguito un diploma o una qualifica professionale. Quasi 10 punti al di sopra della media nazionale, insomma, in un periodo a cui non si erano ancora aggiunte le difficoltà legate alla pandemia. Il dato è contenuto, tra altri, in “Le mappe della povertà educativa in Sicilia”, report realizzato da Openpolis e Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. “Fondazione Sicilia ha da sempre tra i propri obiettivi una lotta senza quartiere alla povertà educativa, che riteniamo essere – afferma il presidente, Raffaele Bonsignore – il principale ostacolo alla crescita dei giovani. Per queste ragioni abbiamo accolto con entusiasmo la presentazione del report sulle povertà dell’isola, indispensabile per comprendere e affrontare le urgenze in quest’ambito”. “Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è un esempio emblematico di come il partenariato pubblico-privato sia una strada per affrontare in maniera efficace i problemi complessi del nostro Paese. Nel 2016 – dichiara Giorgio Righetti, direttore generale Acri – su impulso delle Fondazioni di origine bancaria, insieme a Governo e Terzo settore è nata questa inedita partnership per rispondere all’emergenza della povertà educativa. La strategia di intervento individuata è stata coinvolgere attivamente scuole, enti locali, organizzazioni del terzo settore, famiglie e ragazzi, per costruire una nuova comunità educante”. “Siamo in un passaggio decisivo per l’educazione inclusiva e innovativa in particolare nel Sud e in Sicilia. I divari sono troppo aumentati. Una svolta – ragiona Marco Rossi Doria, presidente di Con i Bambini – è urgente. La leva sono le comunità educanti: terzo settore, fondazioni, cittadini, scuole e comuni. Insieme. I tanti progetti avviati grazie al Fondo, circa 30 sostenuti in Sicilia con 21,8 milioni di euro coinvolgendo 550 organizzazioni, mostrano che si può fare e fare bene”.