Messina, avanti sugli Npl. La banca continua a investire in sostenibilità. In Italia il problema degli Npl «è assolutamente sotto controllo»: lo ha assicurato l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in occasione del World Economic Forum di Davos. «Tra due anni il settore bancario italiano sarà in una situazione simile agli altri paesi». Ca’ de Sass sta riducendo i crediti deteriorati «attraverso una macchina di recupero interna: abbiamo ridotto lo stock di 10 miliardi in 18 mesi. Bene, ma dobbiamo accelerare». Messina è quindi intervenuto sul tema della sostenibilità, sottolineando che Intesa Sanpaolo «sta investendo moltissimo: è appena uscita la classifica dei cosiddetti cavalieri socialmente responsabili, che su 6 mila aziende ci colloca alla quarantunesima posizione mondiale. Credo sia un risulto straordinario». Secondo la classifica stilata da Corporate Knights, rivista canadese specializzata in capitalismo sostenibile, Intesa Sanpaolo è l’unico gruppo italiano fra le 100 società quotate più sostenibili al mondo, in base a 17 indicatori in ambito ambientale, sociale e di governance. In particolare, la banca sta investendo molto sui fattori sostenibili e sull’economia circolare: «Un fronte su cui siamo financial global partner della Ellen MacArthur Foundation, che è l’ente che si occupa dell’economia circolare nel mondo con una visione di sostenibilità. Ritengo che questi siano i temi importanti che devono essere affrontati qui a Davos e penso che i leader presenti non faranno mancare il loro appoggio per creare un mondo più coeso». L’a.d. ha ricordato che «siamo stati la prima banca italiana a emettere, nel giugno scorso, un green bond». Romiti: sul Roma-Pechino intervenga il governo. «Ho letto con grande disappunto la notizia della sospensione del collegamento Alitalia tra Roma e Pechino»: lo ha affermato Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia Cina, auspicando che «si riesca a evitare la sospensione annunciata per fine marzo e si possa trovare una soluzione in accordo con tutti gli attori coinvolti, per il bene delle relazioni bilaterali. Un silenzio assoluto non fa certo bene al sistema Italia». Romiti, pur comprendendo «le questioni di convenienza della compagnia di bandiera e la sua richiesta di slot più vantaggiosi per la tratta», si è detto sorpreso per il fatto che «non ci sia stato da parte del governo italiano un intervento per scongiurare questa decisione, che danneggia fortemente i rapporti tra i nostri due paesi». Italgas riapre bond per 250 mln. Italgas ha concluso con successo la riapertura di 250 milioni di euro dell’emissione obbligazionaria effettuata lo scorso 18 settembre, pari a 500 milioni, con scadenza 18 gennaio 2029 e cedola dell’1,625%. La buona performance sul mercato secondario dell’emissione originaria ha permesso di migliorare i termini della riapertura, con uno spread di 58 punti base sul tasso mid swap rispetto all’originario 72. L’operazione ha fatto registrare una domanda pari a circa sette volte l’ammontare offerto inizialmente, che ha consentito di portare l’importo dell’emissione da 100 a 250 milioni di euro, con un’elevata qualità e un’ampia diversificazione geografica degli investitori. L’emissione porta l’ammontare dell’indebitamento a tasso fisso a oltre 3,2 miliardi di euro, grazie anche alle operazioni di copertura da tasso variabile a tasso fisso effettuate nei primi giorni di gennaio. Italgas prosegue quindi nel processo di ottimizzazione della struttura del debito, incrementando la durata media e la percentuale a tasso fisso. Le obbligazioni saranno quotate alla borsa del Lussemburgo. La tequila Patron va a Bacardi. Bacardi ha siglato un’operazione del valore di 5,1 miliardi di dollari (4,1 mld euro) per acquisire la società che produce il brand Patron Tequila. Si tratta di una delle maggiori acquisizioni degli ultimi anni nel settore dei produttori di alcolici. Per quasi dieci anni Bacardi, società di origine cubana famosa per l’omonimo rum, ha detenuto una quota del 30% nella svizzera Patron Spirits. Ora però, rilevandone il controllo totale, intende ampliare la distribuzione del distillato, sfruttando la crescente domanda di tequila di alta qualità. Dopo la sigla del contratto, i dirigenti di Patron dovrebbero continuare a guidare la società, incluso l’a.d. Edward Brown. John Paul DeJoria, fondatore di Patron, continuerà a essere l’ambasciatore del brand in qualità di presidente emerito. Bacardi, che attualmente è la quinta società di alcolici negli Stati Uniti, balzerebbe al secondo posto se il deal con Patron dovesse andare in porto. La raccolta in crescita a 97,5 mld. Il 2017 si è chiuso per il risparmio gestito con 97,5 miliardi di euro di raccolta netta, in crescita di 2,3 miliardi in dicembre. Assogestioni ha evidenziato che il patrimonio gestito ammonta a 2.086 miliardi, oltre 140 miliardi in più rispetto al dato di fine 2016. La raccolta netta dei fondi aperti ha superato 76 miliardi di euro, una cifra più che doppia rispetto ai 34 miliardi totalizzati nel 2016. Le vendite nette dei fondi aperti hanno interessato principalmente i prodotti obbligazionari (+29,5 mld), quelli flessibili (+21,9 mld), i bilanciati (+17,7 mld) e gli azionari (+8,2 mld). Le masse investite nelle gestioni collettive sono ammontate a 1.064 miliardi di euro, pari al 51% del patrimonio gestito complessivo. Le gestioni di portafoglio rappresentano il restante 49% con 1.021 miliardi. Intesa Sanpaolo è risultata la prima realtà per raccolta netta nel mese di dicembre con 1.360,4 milioni di euro. E questo grazie al contributo portato da Eurizon (1.013,3 mln) e Fideuram (347,1 mln). Tesla, compensi fino a 45 mld per Musk. Tesla ha annunciato un nuovo piano di compensi per il suo capoazienda, considerato da molti tra i più radicali nella storia delle imprese americane. Elon Musk verrà pagato solo se il produttore di auto elettriche raggiungerà livelli stellari di capitalizzazione e target finanziari decisamente ambiziosi legati a ricavi e utili operativi. Nel peggiore dei casi il top manager resterà a bocca asciutta. Nel migliore, invece, Tesla diventerebbe una delle aziende più grandi del mondo facendo di Musk l’uomo più ricco sul pianeta. Il piano di stock option, pensato per tenere Musk al comando del costruttore, non necessariamente come a.d. ma almeno come presidente esecutivo e direttore prodotto, è associato a dodici obiettivi legati alla capitalizzazione e di altrettanti associati ai target finanziari. Per quanto riguarda il primo, si va di 50 miliardi di dollari (40,7 mld euro) in altri 50 fino al raggiungimento di quota 650 miliardi. Musk riceverà 1,68 milioni di titoli del gruppo, pari a circa l’1% del flottante, al raggiungimento di ogni target su ambedue i fronti. In pratica, se Tesla registrerà le performance che secondo alcuni analisti sono risibili, i premi in azioni che l’a.d. porterebbe a casa varrebbero fino a 55 miliardi di dollari (44,8 mld euro).