Quello di ieri sera potrebbe non essere stato il suo ultimo derby da presidente, di certo e’ stato l’ultimo da proprietario del Milan perche’ nelle prossime settimane si chiudera’ la trattativa per la cessione ai cinesi. Silvio Berlusconi, ieri al termine della cena presso l’Hotel Bulgari di Milano, ha confermato che “si chiudera’ il 13 dicembre – le sue parole riportate da milannews.it – Crediamo non ci siano ostacoli nell’ottenimento delle autorizzazioni che servono dallo Stato cinese e quindi pensiamo che avverra’ nella data prefissata. Se cio’ non dovesse accadere, si vedra’. Ma io penso che ci hanno dato assicurazioni valide. Ho accettato questa decisione con molto dolore, perche’ nel calcio sono entrati i soldi che derivano dal gas, dal petrolio o da situazioni di altri paesi, come Abramovich dalla Russia”. Berlusconi rivela poi che la nuova proprieta’ vorrebbe che rimanesse come presidente onorario “senza l’elezione di un presidente esecutivo che sia diverso da me. Penso che potrebbe attuarsi una situazione del genere, ma dovrei avere una possibilita’ d’intervento sul mercato e anche su questioni di campo. Se questa cosa mi verra’ attribuita, provero’ ad accettare la presidenza onoraria”. E chissa’ che non rimanga anche Galliani: “Spero proprio che ci sia spazio per lui. Io cerchero’ di far accettare questa condizione”. Un po’ deluso per il pareggio in extremis subito dall’Inter (“Questo derby si e’ chiuso con un risultato giusto. Peccato essere stati raggiunti negli ultimi minuti, perche’ abbiamo sperato di poter essere soli al secondo posto in classifica”), Berlusconi tira le orecchie a Montella. “Gli ho fatto i complimenti per il secondo posto, ma abbiamo alcune differenze di vedute sullo schema tattico. Io ho il convincimento che lo schema del Milan che ci ha portato per 30 anni ad essere stati la squadra piu’ titolata del mondo sia quello con un trequartista e due punte. Io insisto con Montella che lo schema sia questo, ovvero non con due ali di ruolo”. Emozionato per la coreografia che gli ha dedicato la curva, Berlusconi si gode infine Donnarumma, “un frutto del nostro vivaio, di nostri allenatori veramente capaci. Avevo in mente il progetto della squadra tutta italiana, di giovani, preferibilmente emersi dal nostro vivaio e i tifosi avrebbero accettato una scelta del genere e avrebbero sostenuto questi ragazzi che sarebbero andati in campo con una fame di gioco e di pallone e di successo che puo’ rendere delle squadre giovani capaci di superare le avversarie piu’ quotate”.