M5s, search lo sfogo di Patrizia Bedori: «Mi avete chiamata casalinga, disoccupata, grassa e brutta». Ma il peggio è quando le hanno dato della grillina.
Filippo Merli
Giorgia, la Lupa di Roma
Difficile per la destra romana pescare un candidato sindaco. Salvini e Berlusconi hanno idee diverse. Ma la popolazione preferisce Giorgia Meloni. Fa tenerezza, da quando ha rivelato che sta per divenire mamma. Prima il suo competitore, Bortolaso, poi Berlusconi hanno cercato di «proteggerla»: «Faccia solo la mamma». Ma è proprio quanto Giorgia vuole fare, con due gemelli attaccati alle tette: il Partorito e il Partito. Tanto che ormai la chiamano «Lupa di Roma».
Gianfranco Morra
I comizi di Grillo non sono più gratis
E ammiccante l’invito ufficiale che mi arriva via email sollecitandomi ad andare a vedere lo spettacolo di Beppe Grillo, in aprile a Bologna: «Il Grillo Comico e il Grillo Politico: due entità incompatibili racchiuse in un unico corpo. Quando parla il comico, il politico s’incazza perché viene preso sul serio e perde i 25 milioni di voti di quelli che non hanno capito la battuta. Quando parla il politico, il comico s’incazza perché si domanda: ma dov’è la battuta? Una lotta senza veli, senza esclusione di colpi e di verità finché non ne rimarrà uno solo (anche per non avere questioni sulla ripartizione dell’incasso)» . Già, l’incasso. I prezzi variano da 57,50 euro della platea ai 30 euro della balconata. Sì, chi non può o non vuole spendere 30 euro rimane fuori. L’Europauditorium, dove si tiene lo spettacolo, ha una capienza di 1350 posti. Non male il gruzzolo che il comico-politico si porterà a casa in una serata. Roba da festeggiamenti stellari.
Laura Volpini
Non sanno più che cosa fare
Trovo totalmente giusta l’analisi di Riccardo Ruggeri delle mosse di Draghi, pubblicata da ItaliaOggi di ieri. Forse ci aggiungerei il «fattore D», dove D sta per disperazione: i vertici di quello che una volta veniva chiamato «il sistema» non sanno più che cosa fare e improvvisano. E’ come distribuire a tutta la popolazione un vaccino anti-aviaria non ancora «testato» né per i risultati né per gli effetti collaterali.
Demetrio Ranieri di Sorbello
O tagli alle pensioni, o più fisco su successioni
Nell’intervista pubblicata l’11 marzo da ItaliaOggi, Pietro Ichino dice che in linea di massima concorderebbe con la proposta di Stefano Boeri di ridurre almeno un poco la parte di pensioni già maturate ed elargite ma non guadagnate in base ai criteri del contributivo (quindi in base al versato). Ma aggiunge di essersi ricreduto quando gli è stato fatto notare dagli esperti della materia che se applicato solo alle pensioni oltre 60 mila euro annui il taglio genererebbe risparmi inferiori al miliardo, mentre estendendo il provvedimento a tutte le pensioni l’effetto calo dei consumi che ne deriverebbe finirebbe per rendere il provvedimento controproducente. Insomma, se l’obiettivo è quello di riequilibrare la situazione a favore dei nuovi lavoratori, estremamente penalizzati rispetto a quelli anziani, perlopiù in quiescenza, meglio rivolgersi altrove. Si comprende bene allora perché sia cominciata a circolare l’ipotesi di metter mano alle imposte di successione, elevando le aliquote e riducendo le franchigie, soluzione efficace per consentire allo Stato di rientrare in possesso di parte di quanto elargito, spesso fin troppo generosamente, per via previdenziale alle generazioni anziane. Ricavando così le risorse necessarie per dare sostegno alle nuove leve, costrette a fare i conti da un lato con gli effetti della crisi economica e le restrizioni delle condizioni di lavoro e dall’altro con il taglio al welfare e alle pensioni future.
Lucio Sironi
Tassista di Roma e la Libia
«Dottò!… Dottò, nun semo stati capaci d’ngabbià quattro paraculi olandesi che so’ venuti a Roma a devastacce strade e monumenti Dottò! E ora volemo annà a fare a guera ara Libbia?». (Un tassista romano, il giorno dopo lo scempio impunito dei tifosi olandesi per la partita Roma – Feyenoord).
Cesare Lanza
di Cesare Lanza, Italia Oggi