INTERVISTA A CESARE LANZA
DI FEDERICA BIANCHI
Cesare Lanza ha esordito nel cinema con il film La perfezionista ; vista la decennale esperienza in campo televisivo che lo ha visto autore di seguitissimi programmi come Il senso della vita o Questa Domenica, purchase pills lo abbiamo intervistato per capire cosa lo ha spinto a questa nuova esperienza e per indagare il suo punto di vista su cinema e televisione.
Innanzitutto, cosa l’ha spinta a tentare un’operazione cinematografica dopo anni di riuscita carriera televisiva ?
Sono appassionato di cinema da sempre, tadalafil sono cresciuto con i film della “Nouvelle Vague”, di Resnais, Godard, Truffaut… Da un mio romanzo, “Nenè”, Samperi aveva tratto un film a cui avevo collaborato, più di una volta ero stato sul punto di accettare una regia, poi c’era sempre qualcosa che non quadrava nei progetti o negli accordi con le produzioni e facevo un passo indietro…
Quali sono state le difficoltà maggiori nell’affrontare per la prima volta la realizzazione di un film ?
…Infine, questa volta, ho deciso di produrre direttamente il film, La perfezionista, insieme con il mio amico e agente Lucio Presta (il partner che tutti desidererebbero perché mi ha lasciato carta bianca). Così, mi sono sentito sicuro : sia per i costi, al risparmio ma mirati per fare ciò che desideravo ; per il soggetto, difficile, per evitare tagli e censure ; e infine per la scelta degli attori e di tutti i collaboratori per la troupe.
Cosa terrebbe della tv di oggi e cosa butterebbe via ?
Io mi definisco un liberale assoluto, non sono un utopista e, in particolare, non butto niente perché questo significherebbe buttare la realtà in cui viviamo, e invece bisogna accettare tutto. La televisione di oggi (compreso il cosiddetto trash) è lo specchio neanche tanto deformante, anzi assai più misurato e lieve, della società decadente in cui viviamo. In alcuni casi, per i reality ad esempio e per alcuni game (vedi, non a caso, il “Millionaire”) si può parlare di neorealismo televisivo. Se invece si tratta di dire che cosa non mi piaccia, ecco, non mi piace il giornalismo televisivo, troppo educato e autocensurato.
…e del cinema italiano contemporaneo ?
I filmetti di sciocca comicità. C’è poco da ridere, oggi, in generale, e in particolare la tradizione italiana del cinema comico e brillante si è interrotta. I comici veri non ci sono.
Che cos’ha l’autore televisivo che il regista non ha, e viceversa ?
L’autore televisivo è un artigiano, ha l’obbligo di rispettare il mandato professionale che l’editore gli attribuisce con un compito primario e irrinunciabile : fare ascolti. E sa bene che la sua prestazione sarà condizionata da molti limiti. Il regista ha poteri quasi assoluti e a suo modo, se vuole, può tentare un’impresa artistica, comunque personale, per i contenuti e per il linguaggio.
Si è ispirato a qualche autore in particolare nel girare La Perfezionista ?
No. Però, come tutti, certamente si è influenzati da ciò che si stima e piace : nel mio caso, un certo cinema francese, Truffaut in primis, e poi Bunuel.
Vista l’attenzione per l’espressione di specifiche tematiche all’interno del suo film, pensa che il cinema debba agire come veicolatore di coscienze ?
Non ci sono, anzi non debbono esserci regole. Se si vuole, sì. Se succede, è importante. Per La perfezionista mi stava molto a cuore trasmettere il desiderio di libertà della protagonista, il suo diritto al rispetto e alle scelte che le sembrino giuste, nella quotidianità. La scelta più importante quella di determinare il proprio destino, anche la fine della vita, quando non esistano le condizioni per viverla senza sofferenze estreme.
E la tv ?
La tv pubblica, cioè la Rai, dovrebbe rispettare il dovere istituzionale di riservare almeno una rete, o una significativa parte dei palinsesti, a programmi educativi e informativi, sia per l’aspetto sociale sia per quello culturale. La televisione privata vive di pubblicità, la pubblicità arriva solo se ci sono grandi ascolti, è assai difficile che possa porsi o imporsi compiti educativi.
Ha intenzione di porsi nuovamente dietro la macchina da presa ?
Mi piacerebbe molto. Sto preparando un soggetto cattivissimo (sulle cattiverie che tutti pensano, ma pochi dicono), brillante e amaro… Però l’autoproduzione è stato un capriccio possibile una volta, non è il mio mestiere ! Se ci sarà un produttore disposto a credere nel progetto, sono pronto. Se no, ci sono altre cose da fare. Sono fatalista, non solo per quanto riguarda la professione.
CLOSE UP, 27-04-09