L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale si costituirà parte civile nei dibattimenti per sostenere l’accusa, a tutela dei principi informatori della sicurezza stradale
L’Asaps scende in campo nei processi per omicidio stradale. L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale si costituirà parte civile nei dibattimenti per sostenere l’accusa, a tutela dei principi informatori della sicurezza stradale, a fianco del pubblico ministero. La “scintilla” che ha provocato la ferma presa di posizione da parte dell’Asaps è scoccata a seguito del tragico incidente avvenuto sulla provinciale 11 a Lugana, frazione di Sirmione, dove a causa di un 21enne ubriaco, sono decedute una donna di 37 anni e una bambina di 10 anni. Il giovane è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale per aver provocato, in stato di ebbrezza, il decesso delle due vittime dello scontro frontale.
L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale, che da sempre si occupa della sicurezza degli utenti della strada, d’altronde non è affatto nuova a prese di posizione ferme e decise, basti ricordare che nel 2003 lanciò per prima il tema dell’omicidio stradale acquisendo all’inizio del 2011 il dominio www.omicidiostradale.it utilizzato per raccogliere online le firme per promuovere la legge sull’omicidio stradale. Iniziativa peraltro condivisa con alcune associazioni delle vittime della strada come la Lorenzo Guarnieri e la Gabriele Borgogni di Firenze, che vide un grandissimo seguito con la raccolta di circa 81.500 firme.
“Ora che, sulla scorta di tanta sensibilizzazione – sottolineano all’Asaps – la legge sull’omicidio stradale è divenuta una realtà, l’Asaps intende intervenire per casi più eclatanti nei giudizi penali per chiedere un risarcimento ulteriore che sarà destinato a campagne di sensibilizzazione, educazione stradale, professionalizzazione degli agenti del controllo. Per l’Asaps in questo senso ci sono precedenti di altro tipo: la Procura della Repubblica di Trento, in diverse occasioni, ha autorizzato il versamento di somme di denaro all’associazione a titolo di ristoro del danno a fronte dell’istanza di applicazione del patteggiamento. Ora i legali dell’Asaps sono stati incaricati di intervenire, per la prima volta, nel caso di Sirmione affinché sia assicurato l’accertamento della verità e la punizione del colpevole, al quale sarà richiesto di finanziare, col proprio risarcimento, le campagne di prevenzione contro l’alcool e la droga
alla guida e di prevenzione degli omicidi stradali”.
Insomma, ora i criminali della strada dovranno fare i conti anche con l’Asaps che, attraverso iniziative come questa, continua a battersi per la sicurezza stradale, delicato tema per cui non si fa mai abbastanza. (m.r.)
Repubblica