Il tribunale di Hong Kong ha disposto l’ordine di liquidazione di Evergrande come risultato del mancato accordo con i principali creditori dopo che la maratona negoziale del weekend si è conclusa con un nulla di fatto sulla ristrutturazione del debito offshore.
Lo riferiscono i media dell’ex colonia britannica.
Il direttore esecutivo di Evergrande, Shawn Siu, ha definito “molto deplorevole” la decisione dell’Alta corte di Hong Kong di disporre la liquidazione del colosso di Shenzhen oberato da circa 330 miliardi di dollari di debiti. “La sentenza odierna è contraria alle nostre intenzioni originali”, ha osservato il manager parlando con il quotidiano economico cinese 21st Century Business Herald, in quello è che il primo commento sugli sviluppi. “Possiamo solo dire che abbiamo fatto del nostro meglio ed è molto deplorevole”, ha aggiunto, che il gruppo “affronterà le difficoltà e i problemi e adotterà tutte le misure legali del caso”.
Malgrado la liquidazione, contro cui è possibile la strada del ricorso in appello, il gruppo farà tutto il possibile “per portare avanti con costanza il funzionamento normale delle sue attività con la premessa di salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi dei creditori nazionali ed esteri”, ha osservato ancora il manager. Allo stesso tempo, Evergrande “comunicherà anche in modo proattivo con il liquidatore, coopererà in conformità con la legge nell’adempimento delle procedure pertinenti e seguirà le pratiche internazionali e le regole del mercato per promuovere il lavoro di liquidazione del debito e altri compiti chiave, tra cui garantire la consegna delle proprietà”.
Borsa: Hong Kong accelera a +1,39% malgrado Evergrande
La Borsa di Hong Kong accelera a dispetto del crack di Evergrande, avviata alla liquidazione dopo l’apposito ordine deciso dall’Alta corte dell’ex colonia per la mancanza di un piano di ristrutturazione credibile: l’indice Hang Seng, intorno alle 11.15 locali (4.15 in Italia) segna un progresso dell’1,39%, a 16.173, 87 punti.
A sorpresa, finiscono sugli scudi anche i titoli dei principali sviluppatori immobiliari cinesi, pesantemente colpiti dalla crisi del settore: Country Garden, il primo player privato in default dallo scorso anno, sale del 2,86%. Sunac balza del 4,84% e Kwg del 5,05%. In luce anche Longfor in rialzo del 2,12%.
ANSA