Dal 2001 a oggi la spesa per l’acquisto di molti beni è aumentata considerevolmente, come emerge da un’analisi condotta da Altroconsumo. Marcato l’aumento dell’energia elettrica (360%), della benzina (75%) e dei cellulari (40,91%). In crescita anche il prezzo di trasporto pubblico e caffè al bar. Scende quello di pc, lavatrici e lavastoviglie
I prezzi al consumo sono aumentati del 33,4% in vent’anni, a fronte di un tasso di inflazione annuale che si attesta al 3,8%. Emerge da un’analisi condotta da Altroconsumo, la cui indagine confronta il costo di vari beni, dagli elettrodomestici ai carburanti, partendo dal 2001 e arrivando al 2021. Molte le novità in questi due decenni che hanno portato cambiamenti nelle spese degli italiani, dall’arrivo dell’euro a gennaio 2002 alla grande crisi finanziaria iniziata nel 2007-2008. In crescita il prezzo di molti beni durevoli di largo consumo, come i telefoni cellulari. A inizio millennio permettevano solo di svolgere funzioni base: mandare messaggi e ricevere ed effettuare chiamate. L’evoluzione tecnologica ha portato i vecchi dispositivi a scomparire, soppiantati dai multifunzionali smartphone. Il prezzo medio cellulari è aumentato così del 40,91%. Forte la crescita del prezzo anche di altri dispositivi: +31,04% per i televisori e +71,7% per le fotocamere. Meno cari i pc portatili, a -48,06%. Guardando agli elettrodomestici da casa, Altroconsumo segnala come in 20 anni la spesa per l’acquisto di un frigorifero sia aumentata di oltre il 64%. Segno opposto per il prezzo delle lavatrici, che è invece diminuito del 30,7%, probabilmente per l’ingresso nel mercato di grandi aziende internazionali, la cui presenza ha consentito negli anni di mantenere i prezzi bassi. Così è stato anche per le lavastoviglie (-13,39%) e i forni a microonde, molto comuni oggi ma meno diffusi vent’anni fa. I prezzi sono scesi del 51,3%.