Oggi, domani, 22 novembre si festeggia la tradizionale “Giornata nazionale degli alberi” (Lg. 10/2013) che ha sostituito la “Festa dell’Albero” celebrata per la prima volta in Italia nel lontano 1898 su iniziativa dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli. Scopo della Festa è promuovere la cultura dell’ambiente e la valorizzazione degli alberi quali componenti essenziali dell’ecosistema naturalistico.
L’evento è caratterizzato da molteplici iniziative che si svolgeranno, in questi giorni, in tutto il territorio delle Regioni Abruzzo e Molise, e che vede direttamente coinvolta la specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri attraverso le sue articolazioni territoriali (che svolgeranno attività di divulgazione naturalistica), unitamente a Regioni, Enti locali, le principali istituzioni pubbliche, le scuole.
Nelle sole due Regioni di Abruzzo e Molise verranno “messe a dimora” 256 piantine, assommanti a circa una quarantina di specie differenti (arboree e non arboree) distinte per le specifiche fasce di compatibilità fitoclimatica, in 106 diverse manifestazioni locali (presso parchi, giardini pubblici, scuole, sedi istituzionali varie, ecc.). La Città di L’Aquila risulta particolarmente coinvolta in questa iniziativa, che si terrà nella sede del Museo Nazionale d’Abruzzo (MuNDA), custode privilegiato dell’arte secolare abruzzese, proprio per sottolineare il fatto che la “Giornata Nazionale degli Alberi” rappresenta non solo un importante evento culturale ma soprattutto un concreto contributo alla lotta al cambiamento climatico, di cui sono testimoni la recente istituzione del Ministero della Transizione Ecologica oltreché il già definito Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza adottato dal Governo (P.N.R.R.). Gli alberi, infatti, oltre ad essere laboratori naturali di biodiversità, sono formidabili assorbitori di anidride carbonica: si calcola infatti, che le foreste italiane riescano a stoccare ogni anno oltre 45 milioni di tonnellate di CO2, che rappresenta senz’altro il principale gas serra presente nell’atmosfera terrestre. Di non minore importanza è anche la loro fondamentale funzione preventiva nella lotta al dissesto idrogeologico, che causa ogni anno ingenti danni provocati da frane, smottamenti e dilavazioni: si pensi, a titolo di esempio, che un solo ettaro di bosco può trattenere fino a 5.000 m3 di acqua, mentre un ettaro di terreno nudo è in grado di trattenerne solo 500 m3. La lotta al cambiamento climatico, condotta attraverso la collocazione di alberi in situ, è anche al centro di un importantissimo e specifico Progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale e per la tutela e valorizzazione del verde urbano (ed extraurbano) previsto dal P.N.R.R., e promosso dal Ministero della Transizione Ecologica insieme all’ISPRA, al CUFAA dell’Arma dei carabinieri, all’ISTAT, CIRBISES ed altri Enti. Questo progetto prevede una serie di azioni su larga scala, mirate a preservare la biodiversità, contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane, recuperare i paesaggi antropizzati e frenare il consumo del suolo. In tale quadro, è specificamente prevista la realizzazione di 6.600 ettari di “foreste urbane” in 14 città metropolitane italiane, con 6.6 milioni di alberi da piantare in 5 anni con un finanziamento di 330 milioni di euro. In questo contesto si inserisce anche il Progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale, denominato “Un albero per il futuro”, promosso sempre in collaborazione con il Mi.T.E., che prevede la messa a dimora anche nelle scuole italiane di circa 50.000 piantine nel triennio 2020-2022. A tutt’oggi sono quasi 1.000 gli Istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa, condividendo un percorso didattico sulla fondamentale e consapevole importanza che gli alberi rivestono nella lotta ai cambiamenti climatici e per la conservazione ambientale, con il supporto tecnico dei Carabinieri Forestali (in particolare dei Reparti della Biodiversità, presenti sul territorio italiano). Le piantine, una volta messe a dimora, saranno geolocalizzabili sul sito www.unalberoperilfuturo.rgpbio.it dove, attraverso un algoritmo, viene calcolato in tempo reale il quantitativo di CO2 che ogni pianta assorbe, contribuendo con ciò al contenimento dell’inquinamento ed alla lotta ai cambiamenti climatici.