Il tribunale di Napoli ha respinto la richiesta antisindacale del Sindacato Metalmeccanici contro Whirlpool per il licenziamento collettivo degli operai di fabbrica. Coinvolti nel caso i 320 lavoratori dello stabilimento di Via Argine, che hanno ricevuto ieri la lettera di licenziamento dalla multinazionale americana, a due anni e mezzo dall’annuncio della loro intenzione di chiudere lo stabilimento di Via Argine. Nella sentenza di nove pagine firmata dal giudice Maria Rosaria Lombardi del Dipartimento del Lavoro e della Previdenza Sociale, poco prima delle 8 di questa mattina, sono stati comunicati i principali fatti del ricorso presentato dal sindacato.
Nelle tre udienze disposte dal giudice per l’esame dei fatti sono stati ascoltati i testimoni dell’attore e dell’imputato, tra cui i lavoratori ei rappresentanti delle organizzazioni sindacali locali e nazionali di Fim, Fiom e Uilm. L’ultima udienza si è tenuta il 27 ottobre dello scorso anno. Tra le motivazioni addotte dal giudice nella sentenza, non solo è stato evidenziato il calo del volume delle transazioni di mercato, ma il sindacato ha respinto la proposta di Whirlpool di vendere il ramo d’azienda nell’agosto 2019. Infine, secondo il giudice, numerosi incontri nazionali e regionali con sindacati e governo non hanno portato a comportamenti antisindacali denunciati dal sindacato.