“Abbiamo registrato nell’ultima settimana un rallentamento molto significativo nella campagna di vaccinazione”. Lo dice il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta social, nella quale fornisce anche i dati del “rallentamento”. “Avevamo ipotizzato 40mila somministrazioni al giorno – spiega – per arrivare a oltre 1 milione nell’arco di un mese. Nell’ultima settimana registriamo questo dato dimezzato. Se vogliamo arrivare all’obiettivo di almeno 5 milioni di cittadini immunizzati i tempi si allungano di altri due mesi”. Non ci sono d’altro canto “incrementi significativi” nei ricoveri ordinari e l’occupazione delle terapie intensive, secondo quanto riferisce De Luca, è “molto bassa”. “Se manteniamo questi dati – aggiunge – credo che possiamo guardare con serenità al futuro”. De Luca analizza poi i dati della campagna vaccinale, con particolare riferimento alla popolazione scolastica. “Nella fascia 12-19 anni la Campania ha 509mila residenti – sottolinea – rispetto a questo numero abbiamo una percentuale di prime dosi di vaccino del 60%, per la seconda dose siamo al 40%. Per le superiori le percentuali sono più alte fino al 70 per cento. Se facciamo un altro piccolo sforzo andremo a scuola in presenza in una situazione di tranquillità”. Complessivamente, secondo quanto riferisce De Luca, i campani che hanno ricevuto la prima dose sono 4 milioni, mentre sono 3,5 milioni i cittadini immunizzati. “Per stare tranquilli – osserva – dovremo arrivare a 5 mln di immunizzati con seconda dose”. E poi riferisce un dato allarmante che riguarda alcuni casi. “Nel Policlinico di Napoli sono ricoverate quattro donne in gravidanza, positive e non vaccinate. Per una è stato necessario il parto cesareo per salvare il bambino, che dopo due mesi è morto”. E nel sottolineare l’efficacia riscontrata dei vaccini anti covid rileva che “in Campania nessun vaccinato è morto, andato in terapia intensiva o ha avuto sintomi gravi”. E rinnova così l’appello ad aderire alla campagna vaccinale. “Faccio appello alle donne in gravidanza – dice – perché dopo i 3 mesi facciano il vaccino. Mettono a rischio la propria vita e quella del bambino. Poi ognuno è libero di fare le proprie scelte”.