
Revolut ha raggiunto la soglia di 4 milioni di clienti in Italia, affermandosi come la “quinta banca del paese” per numero di utenti. La società, che opera attraverso una filiale italiana sotto la supervisione della Banca d’Italia, contava 3 milioni di clienti appena a gennaio. L’obiettivo ora è arrivare a 5 milioni entro il 2026, puntando in particolare al vasto segmento delle piccole e medie imprese.
Ignacio Zunzunegui, responsabile della crescita per l’Europa meridionale, illustra la strategia: “Questa soglia posizionerà l’azienda al terzo posto nella classifica degli istituti italiani, e al primo tra quelli internazionali.”
In termini di rilevanza strategica, il mercato italiano potrebbe diventare il quarto più importante per il gruppo. Recentemente Frederic Oudea, banchiere di lunga esperienza, è stato nominato presidente delle operazioni in Europa occidentale, con sede a Parigi, da cui dipendono anche le attività di Revolut Italia.
Secondo Zunzunegui, la crescita è stata favorita dall’introduzione dell’IBAN italiano e dalla migrazione graduata dei clienti provenienti dall’IBAN lituano, oltre al lancio del conto deposito. “Il nostro obiettivo è diventare il conto principale degli italiani,” spiega, “puntando a gestire consistenti volumi di attivi e superare così la clientela tradizionalmente più giovane. Lo dimostrano i 100mila conti deposito aperti da gennaio con un saldo medio di 3.500 euro.”
Nicola Vicino, General Manager per l’Italia, sottolinea l’intento di Revolut di competere con gli altri istituti bancari per sostenere la competitività del paese. Vicino conferma inoltre che il gruppo sta rispondendo all’istruttoria avviata dall’Autorità garante della concorrenza lo scorso luglio.
Secondo le sue dichiarazioni, “abbiamo gestito in tempi rapidi la migrazione all’IBAN italiano e il numero di clienti che ricevono lo stipendio sul conto Revolut è aumentato del 62% da novembre scorso. Inoltre, i clienti che caricano almeno 1.000 euro al mese sul conto sono cresciuti del 630% dallo stesso periodo.”
I vertici del gruppo stanno ora concentrando l’attenzione sul potenziale offerto dalle piccole e medie imprese italiane. In prospettiva più distanziata, si intravede l’ingresso nel mercato dei mutui, un settore che vedrà presto sviluppi in Francia e Lituania, ma al momento ancora non in Italia.