È un passo significativo quello compiuto ieri alla Camera dei Deputati, dove è stato ufficialmente depositato il disegno di legge di iniziativa popolare che punta a un taglio dell’IVA sui prodotti per l’igiene femminile e la prima infanzia. La proposta, denominata “Frescura-Menia Corbanese-Belfi”, ha superato ogni aspettativa, raccogliendo in poco più di tre mesi ben 66.793 firme online, superando di gran lunga le 50.000 necessarie per avviare l’iter parlamentare.
Un Risparmio Concreto per le Famiglie Italiane
La battaglia dei promotori è chiara: abbassare l’aliquota IVA dal 10% al 5% per una serie di beni di prima necessità. Nel mirino ci sono assorbenti, coppette mestruali, pannolini, latte in polvere, seggiolini per gli autoveicoli e altri articoli essenziali per la prima infanzia. Questa misura, se approvata, potrebbe tradursi in un risparmio annuo stimato tra i 250 e i 300 euro per le famiglie italiane.
I promotori del Ddl, nel presentare l’iniziativa, hanno anche fornito una stima dei costi per lo Stato, pari a circa 180 milioni di euro. Una cifra che, a loro dire, sarebbe ampiamente sostenibile e facilmente reperibile.
L’Iniziativa di Giovani Promotori
La presentazione del disegno di legge si è svolta nella sede dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia (Anpci), a Roma. Erano presenti Luca Frescura, presidente di Giovani&Futuro, Thomas Menia Corbanese, vicepresidente di Giovani&Futuro e sindaco di Danta di Cadore, Sabrina Vitale, presidente sezione Campania di Giovani&Futuro, e Arturo Manera, vicepresidente Anpci.
Luca Frescura ha espresso con entusiasmo il percorso di questa iniziativa: “Oggi abbiamo depositato alla Camera dei Deputati un disegno di legge d’iniziativa popolare. Un’iniziativa in cui ci abbiamo creduto fin dal primo momento, a febbraio, quando l’abbiamo depositata in Corte di Cassazione. Dopo soli tre mesi siamo riusciti a raccogliere, anzi superare, le 50.000 firme necessarie per presentare il testo in Parlamento. Il nostro disegno di legge vuole ovviamente sostenere l’equità, sostenere le famiglie italiane ed è fondamentale in questo periodo storico segnato da una difficoltà economica pregnante. È un’iniziativa di legge promossa da giovanissimi: i proponenti che si sono recati in Cassazione avevano un’età media di poco superiore ai 23 anni, probabilmente il gruppo di proponenti più giovani della storia della Repubblica. Ora ci auguriamo che il Parlamento possa prendere atto della nostra iniziativa, rispettare anche le firme di numerosi cittadini che l’hanno sostenuta in pochissimo tempo e che questa iniziativa possa vedere la luce, perché le nostre famiglie chiedono risposte concrete a una politica purtroppo assente. All’interno del nostro disegno di legge proponiamo anche la dotazione finanziaria: per finanziare questa proposta abbiamo stimato dei costi per lo Stato di 180 milioni di euro. Abbiamo spulciato le carte, abbiamo scoperto che le dotazioni di Camera e Senato, nonostante il taglio dei parlamentari, sono rimaste invariate. Parliamo quasi di un miliardo e mezzo di euro. Quindi proponiamo un taglio a queste dotazioni per finanziare questa importante proposta che può aiutare concretamente le famiglie italiane.”
La proposta, promossa da un gruppo di giovani con un’età media di poco superiore ai 23 anni, si distingue non solo per il suo obiettivo sociale, ma anche per la determinazione con cui è stata portata avanti, culminata nel superamento delle firme necessarie in tempi record. Ora, l’attenzione si sposta sul Parlamento, con la speranza che possa accogliere l’appello dei cittadini e trasformare questa proposta in legge.