
“Anche nell’anno che si sta chiudendo, abbiamo continuato nella realizzazione del piano di cui si è dotata la Regione dopo l’alluvione del 2010: un piano che vale quattro miliardi di euro e di cui fino ad ora abbiamo realizzato opere per due miliardi 200 milioni. I grandi bacini di laminazione sono quelle più appariscenti ma sono stati portati a termine altri numerosi interventi di difesa idraulica e forestale di varie dimensioni. Dai Geni civili sono stati avviati 166 interventi per 87 milioni di euro e dai Servizi forestali 15 cantieri di grosse dimensioni per 14 milioni. A questi vanno aggiunti cinque milioni e 400.000 euro per 10 progetti in procinto di essere cantierizzati. Ulteriori 21 milioni di euro sono stati impiegati per interventi di minori dimensioni, distribuiti in ben 101 progettazioni in tutta la Regione. Un lavoro che continuerà il prossimo anno”. Sono i numeri elencati dall’assessore all’Ambiente e Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, nella foto, nel bilancio annuale dell’attività tenuto oggi a Belluno. Per quanto riguarda l’ambiente, il rapporto Ispra “ha confermato anche quest’anno che il Veneto è leader nella raccolta differenziata con la provincia di Treviso prima in Italia sfiorando il 90% e quella di Belluno terza superando l’85%. È la conferma di un lavoro che non è cominciato ieri ed è stato sempre portato avanti con scelte innovative”. Per la qualità dell’aria “non abbiamo ancora raggiunto gli obbiettivi europei ma come ha messo in luce Legambiente c’è stato un sensibile miglioramento. Questo significa che la strada intrapresa è quella giusta”. Nel 2024 sono stati assegnati oltre sei milioni di euro per contributi all’attività dei gruppi di Protezione civile. “Si tratta di sostenere una magnifica realtà che ha visto in campo durante l’anno 8107 tra volontarie e volontari per oltre 46.400 giornate uomo complessive. Hanno operato prevalentemente in Veneto ma sono stati chiamati ad operare in emergenze riguardanti altre regioni come nel caso dell’Emilia e della Calabria dove sono intervenuti 286 veneti. È la conferma di un’eccellenza del nostro volontariato, contrassegnata quindi non da professionismo ma da grande professionalità e di cui andiamo fieri”, afferma l’assessore. Invitato a dare uno sguardo sull’intero mandato, Bottacin risponde così: “Penso al lavoro fatto in vista del 2029 quando scadranno le più importanti concessioni idroelettriche, una partita di assoluta importanza in particolare per le aree montane. Stiamo parlando della principale fonte di energia rinnovabile attualmente in Veneto e siamo davanti, quindi, a un’occasione storica. Grazie alla modifica della norma nazionale e la recente approvazione di una specifica legge regionale, le centrali da quella data saranno proprietà della Regione. È una partita straordinaria sia per gli importi in gioco sia per una visione strategica dei nostri territori. Soprattutto se vista insieme all’altra legge regionale 27 del 2020 da me proposta che prevede l’obbligo per i titolari di grandi derivazioni di fornire gratuitamente energia elettrica alla Regione o di garantirne la monetizzazione. Una partita mutevole ma, alla luce dei dati attuali, stiamo parlando di una ricaduta sul territorio regionale di 30 milioni di euro dei quali 20 assegnati alla Provincia di Belluno”.