L’operazione notificata è «incompatibile con il mercato interno». Alla fine delle 200 pagine di obiezioni la Commissione europea avvisa il Tesoro italiano e Lufthansa che l’accordo per l’ingresso dei tedeschi in Ita Airways rischia di essere bocciato se non si risolvono alcune questioni legate alla concorrenza. Sono almeno tre le criticità, secondo lo «Statement of objections» inviato: i voli tra l’Italia e l’Europa centrale, il Nord America, il Giappone, e il peso eccessivo dei due vettori all’aeroporto di Milano Linate. Le parti hanno tempo fino al 26 aprile per fornire spiegazioni e soluzioni.
Il documento
Ma quali sono le rotte nel mirino? Nel documento che il Corriere ha ottenuto dalle fonti Ue si contano 39 tratte, raggruppate in quattro blocchi. «La transazione — scrive l’Antitrust — ostacolerebbe significativamente la concorrenza effettiva riguardo al potenziale mercato per la fornitura di servizi di trasporto aereo passeggeri programmato». In questi collegamenti — giudica la Commissione europea — Ita e Lufthansa devono ridurre la loro presenza lasciando gli spazi ai vettori rivali.
Il breve raggio
Il primo blocco riguarda 12 rotte a corto raggio — dirette — tra l’Italia e l’Europa centrale, più nel dettaglio i mercati serviti dal gruppo Lufthansa in Germania, Svizzera, Austria, Belgio:
– Milano-Bruxelles
– Milano-Düsseldorf
– Milano-Francoforte
– Milano-Amburgo
– Milano-Stoccarda
– Milano (Malpensa)-Vienna
– Roma-Bruxelles
– Roma-Francoforte
– Roma-Monaco
– Roma-Zurigo
– Roma-Amburgo
– Roma-Vienna
Nel Sud Italia
Il secondo blocco attenzionato è quello delle 14 rotte a corto raggio «che coinvolgono sovrapposizioni dirette-indirette in cui le parti (cioè Ita e Lufthansa, ndr) competono strettamente»:
– Bari-Francoforte
– Bari-Amburgo
– Bari-Monaco di Baviera
– Brindisi-Düsseldorf
– Brindisi-Stoccarda
– Cagliari-Monaco
– Catania-Francoforte
– Lamezia Terme-Zurigo
– Napoli-Düsseldorf
– Napoli-Francoforte
– Napoli-Stoccarda
– Palermo-Francoforte
– Roma-Stoccarda
– Napoli-Amburgo
I voli intercontinentali diretti
Il terzo raggruppamento è quello delle 8 «rotte a lungo raggio su cui almeno una delle parti opera attualmente una connessione diretta». In questo passaggio non si chiarisce se sono considerate anche le attività di United Airlines (partner di Lufthansa nella joint venture transatlantica) e All Nippon Airways (alleata giapponese dei tedeschi nella joint venture asiatica):
– Roma-New York
– Roma-Washington
– Roma-San Francisco
– Roma-Chicago
– Roma-Toronto
– Roma-Los Angeles
– Roma-Miami
– Roma-Tokyo
I collegamenti con scalo
Il quarto blocco racchiude le 5 rotte a lungo raggio tra l’Italia e il Nord America «sulle quali nessuna delle parti fornisce attualmente una connessione diretta»:
– Napoli-New York («solo in inverno»)
– Milano-San Francisco
– Firenze-New York
– Catania-New York
– Bologna-New York
In questo raggruppamento la logica è quella dell’offerta indiretta, cioè con scalo in uno degli hub delle aviolinee coinvolte: Fiumicino per Ita, Francoforte-Monaco-Zurigo per Lufthansa.
Il nodo di Linate
La Commissione — si legge ancora nel documento — «giunge preliminarmente alla conclusione che la transazione ostacolerebbe significativamente la concorrenza effettiva a causa della potenziale creazione o rafforzamento di una posizione dominante all’aeroporto di Milano Linate, con possibili preoccupazioni di esclusione riguardo alla fornitura di servizi di trasporto aereo passeggeri da e per Linate». Qui Ita e Lufthansa avrebbero il 64% degli slot, i diritti di decollo e atterraggio.
I ricavi
«Ogni anno, milioni di passeggeri viaggiano su queste rotte per una spesa totale annua di oltre 3 miliardi di euro», calcola l’Antitrust Ue. Secondo gli addetti ai lavori questo significa che Bruxelles intende togliere a Ita-Lufthansa una parte significativa di quei ricavi, trasferendoli ai vettori rivali, come condizione necessaria per dare l’ok alle nozze nei cieli.
Le perplessità degli analisti
Gli analisti — a cui il Corriere ha fatto vedere l’elenco delle rotte — non nascondono però le loro perplessità sull’approccio europeo che secondo loro finirebbe per smentire tutte le decisioni precedenti in materia. Non solo. Ritengono che le tratte di breve e medio raggio non rappresentano particolari criticità nei negoziati per Ita e Lufthansa e quindi l’accordo è facile da trovare. Ma le rotte intercontinentali sono problematiche da ridurre o lasciare perché si tratta di una fonte significativa di profitti che, per vettori come Ita e Lufthansa, vanno a compensare le perdite sul segmento nazionale e intra-europeo. Per questo più di qualcuno ritiene che, in caso di bocciatura Ue, i due vettori coinvolti potrebbero fare e ricorso. Che, secondo gli esperti, avrebbe buone possibilità di essere vinto.
Leonard Berberi, corriere.it