Un vuoto che è come un pugno allo stomaco. Cinquemila, forse seimila spettatori nello stadio da venticinquemila posti che a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, ospita le partite dell’Al Nassr di Cristiano Ronaldo. Le immagini desolanti, soprattutto quella dall’alto, del contorno di Napoli-Fiorentina, prima semifinale della Supercoppa italiana, hanno fatto il giro del mondo, come una brutta cartolina per il nostro calcio d’esportazione che ha firmato nella scorsa estate un altro contratto, da quattro edizioni, per giocare in Arabia, a cifre difficili da rifiutare: 23 milioni per questa edizione, con 8 di premio al vincitore, 5 al secondo classificato, 1,5 alle altre due squadre e 6 milioni da dividere tra quelle rimaste a casa. Ma se l’affare è innegabile, non si può pensare a salvaguardare un po’ di più il prodotto?
Lo striscione contro Sarri in Arabia
In Arabia la passione per il calcio non è posticcia come in Qatar, dove venivano ingaggiati finti tifosi per le partite del Mondiale. Ma è come la passione per l’alta moda: contano le griffe, contano Inter, Juventus e Milan, Ronaldo e Messi. Tutto il resto è contorno, necessario anche dal punto di vista dell’uso politico dello sport, ma pur sempre contorno. E gli unici dettagli che non sfuggono ai sauditi sono le critiche che arrivano al loro sistema di valori: domenica scorsa Toni Kroos del Real Madrid nello stesso stadio della Supercoppa italiana è stato fischiato a ogni tocco di palla per le sue dichiarazioni dei mesi scorsi contro lo scarso rispetto dei diritti umani nel Paese che sta sconvolgendo il calcio mondiale coi suoi investimenti. E anche il grottesco striscione «Lazio m….» apparso alla fine di Napoli-Fiorentina può essere un messaggio a Maurizio Sarri, «reo» di aver etichettato questo trofeo come «un prendi i soldi e scappa». Una frase derubricata a «sciocchezza» dall’a.d. della Lega, De Siervo.
Quanti soldi porta la Supercoppa
I soldi sono tanti e interessano a tutti. Ma qualcosa in più si potrebbe fare: «Mi impegno dal prossimo anno a organizzare viaggi convenzionati per i tifosi» ha rilanciato l’altro giorno lo stesso De Siervo, impegnato a far capire agli arabi l’importanza di Napoli-Fiorentina. Insomma si può solo migliorare e da oggi con Inter-Lazio sarà così, perché sono attesi almeno ventimila spettatori, anche se dei dati di prevendita non bisogna mai fidarsi: anche giovedì erano stati venduti oltre novemila biglietti, ma molti spettatori sono rimasti a casa.
E l’anno scorso Milan-Inter era stata annunciata sold out in uno stadio da sessantottomila spettatori: ne arrivarono poco più di cinquantamila, lasciando anche in quel caso vuoti sugli spalti poco belli da vedere, soprattutto in tv. Ma in quattro anni l’Arabia è passata dal tutto esaurito di Gedda per Juve-Milan con Ronaldo, a vedere Ronaldo in campo quasi tutte le settimane: il rischio assuefazione qui è già realtà. E anche di questo bisognerebbe tenere conto per il futuro.
Paolo Tomaselli, corriere.it