Nonostante le recenti turbolenze nel settore manifatturiero a seguito degli scioperi, l’occupazione negli Stati Uniti ha registrato un aumento superiore alle previsioni nel mese di dicembre dell’anno ormai terminato. Questo incremento è stato trainato principalmente dal settore pubblico, risultando in ciò che gli economisti di Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina) definiscono una “sorpresa di fine anno”.
Durante il mese di dicembre, il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo è cresciuto di 216 mila, superando le aspettative del mercato. Questo dato si colloca leggermente al di sotto della media annuale di 225 mila, e i dati rivisti dei mesi precedenti hanno comportato una revisione complessiva al ribasso di 71 mila. Ciò ha portato la media trimestrale a 165 mila unità, un livello che si avvicina ai valori precedenti alla crisi pandemica.
Riguardo alla politica della Federal Reserve (Fed), i verbali della riunione di dicembre indicano che il messaggio complessivo del comitato rimane accomodante e dipendente dai dati economici. Non vi è alcuna intenzione di anticipare un taglio dei tassi, considerando che il mercato del lavoro continua a essere teso, nonostante un progressivo ribilanciamento tra domanda e offerta. La Direzione Studi e Ricerche di Intesa ha sottolineato che i dati recenti indicano che c’è ancora un percorso significativo da compiere per raggiungere il raffreddamento auspicato dalla Fed in termini di occupazione e salari.
Inoltre, il governatore della Fed di Richmond, Barkin, noto per la sua posizione rigorosa, ha dichiarato il 3 gennaio 2024 che non esiste un “pilota automatico inserito” e che non è garantito un atterraggio morbido. Ha evidenziato la possibilità che l’inflazione rimanga al di sopra del target, e ha indicato che le decisioni future di politica monetaria saranno fortemente influenzate dai dati relativi alla crescita economica e all’inflazione.
In questo contesto di incertezza, nonostante le aspettative di mercato, gli economisti Mario Di Marcantonio e Simone Zava di Intesa Sanpaolo (Macro Rapid Responce) non prevedono un taglio dei tassi prima di settembre 2024.