(di Marco Limena, CEO di Board International) Nessuna azienda avrebbe potuto prevedere con precisione la serie di eventi senza precedenti che ci sono capitati negli ultimi tre anni. Imparando dai propri errori, la prossima generazione di aziende ha bisogno di una strategia per affrontare le sfide e sfruttare le conoscenze per andare avanti e crescere.
Viviamo in un’epoca caratterizzata da continue perturbazioni (disruption). La pandemia e le guerre in Europa e in tutto il mondo hanno impatto su ogni business: la carenza di manodopera, l’inflazione elevata e le interruzioni nella catena di approvvigionamento sono solo alcune delle influenze dirette sul successo economico delle imprese.
Le aziende di tutto il mondo si sono trovate impreparate per questa tempesta perfetta di eventi che ha colpito la crescita del loro business da tutti i punti di vista, e abbiamo visto molte aziende italiane di tutti i settori dichiarare bancarotta come risultato.
I dati di Global Planning Survey di Board International, che ha interrogato le aziende su come stanno trasformando i loro modelli di pianificazione per prepararsi al futuro, mostrano che un terzo delle imprese ha confessato di non avere l’agilità o le risorse necessarie per far fronte a continue perturbazioni della supply chain, a una recessione, a tassi d’interesse elevati o a un’altra pandemia
Sebbene i leader delle aziende non possano prevedere il futuro, riescono a ottimizzare la loro preparazione per diversi esiti. Lo studio mostra che il 98% delle aziende italiane si affida ancora a fogli di calcolo tradizionali, come Excel, per la pianificazione finanziaria e l’analisi, il che richiede una lunga elaborazione manuale per tracciare i potenziali scenari.
Queste aziende non utilizzano strumenti predittivi, sperando piuttosto di poter reagire quando un evento che cambia le carte in tavola si è già verificato. I leader aziendali invece dovrebbero incorporare agilità, flessibilità e visibilità nelle operazioni e nelle decisioni originali per avere una possibilità di combattere contro il prossimo “Cigno Nero” imprevedibile.
Intenzioni contro realtà
I dati raccolti da 2.450 decision maker interpellati (tra cui 300 in Italia) ci dicono che nonostante sia una priorità assoluta nel 2023, il 90% (Italia: 81%) degli sforzi di trasformazione della pianificazione dal 2020 in poi sono falliti almeno in parte, lasciando le organizzazioni a dover affrontare avversità inaspettate.
La colpa di questi fallimenti può essere attribuita a diversi fattori. La mancanza di risorse tecniche all’interno dell’azienda viene citata come la causa principale da oltre un quinto (21%) dei decision-maker in Italia. Inoltre, il 26% dei decision maker ha dichiarato che la capacità tecnica ha rallentato la trasformazione. La mancanza di investimenti nelle competenze e la scarsità di risorse del team sono state citate dal 18% e dal 12% rispettivamente, entrambi risultati diretti della disruption economica.
Questi fallimenti, tuttavia, non dovrebbero spaventare le aziende, ma mostrare loro quanto sia importante essere agili. Le aziende che tentano di trasformarsi non esono incapaci di farlo, ma soltanto non utilizzano gli strumenti giusti per affrontare i cambiamenti.
La crisi economica ha fatto sì che l’87% delle aziende italiane dichiari che la pianificazione viene ora affrontata più seriamente in tutta l’organizzazione, anche per quanto riguarda la realizzazione della pianificazione finanziaria, l’approccio strategico agli investimenti e i requisiti per i team e le acquisizioni. La serie di eventi degli ultimi tre anni ha portato a un momento di riflessione che sta costringendo i capitalisti ventur e gli investitori a insistere che le aziende facciano un passo avanti e adeguino i loro modelli di business.
Sebbene la pianificazione sia fondamentale per il futuro di un’azienda, molte organizzazioni devono ancora fare i conti con le sfide del passato, tra cui strumenti obsoleti e inefficienti come i fogli di calcolo. Utilizzando ancora Excel (uno strumento sviluppato nel 1985) per pianificare eventi senza precedenti, i responsabili del planning impiegano in media 27 ore alla settimana per modellare diversi scenari per la loro azienda.
E questi leader aziendali si sentono ancora impreparati a far fronte alle interruzioni: un terzo degli intervistati, infatti, ritiene di non esserlo.
Per esempio, se i tassi di interesse aumentano nel Paese di produzione e un produttore si adegua a questo cambiamento normativo, non importa se la società di spedizioni che porta le sue esportazioni in un altro Paese non ha gli strumenti di pianificazione giusti per svolgere il suo ruolo. Anche loro dovrebbero essere in grado di prevedere la possibilità di un aumento dei tassi di interesse e di pianificare per essere ancora in grado di svolgere finanziariamente il proprio lavoro.
Ogni membro della catena di approvvigionamento ha un ruolo fondamentale nel regolare il flusso di produzione. Pertanto, sia la mancanza di strumenti di pianificazione adeguati che le carenze di competenze di cui soffrono le imprese contribuiscono alla scarsa preparazione delle aziende quando si trovano di fronte a muri finanziari. Sebbene l’imprevedibile non possa essere evitato, può essere mitigato con i giusti sistemi in atto.
Trasformazione digitale: un investimento nei clienti
Dopo l’ondata di eventi preoccupanti degli ultimi anni, le aziende cercheranno senza dubbio di eseguire nuovamente trasformazioni nella pianificazione. Oltre a investire in chatbot e altri servizi dotati di intelligenza artificiale, gli investitori desidereranno vedere una ricostruzione della fiducia. Anche i dipendenti vorranno avere la certezza che l’azienda per cui lavorano abbia imparato dalle sfide precedenti e sia diventata di conseguenza più forte e più agile.
L’87% dei decision-makers in Italia afferma che la trasformazione della pianificazione viene affrontata più seriamente dopo la recente serie di eventi destabilizzanti dal punto di vista economico. Mentre molti si aspettavano di riprendersi dopo la pandemia, altri hanno trovato umiliante il percorso di ricrescita. I professionisti delle vendite stanno avendo difficoltà a chiudere contratti, mentre le relazioni con i clienti esistenti vacillano.
Le aziende che sceglieranno di trasformarsi digitalmente in questa prossima era dell’economia saranno senza nessun dubbio quelle che avranno più successo. Infatti, un altro nostro studio – Total Economic Impact™ Report, condotto da Forrester – dimostra che le aziende che adottano le soluzioni di Intelligent Planning ottengono un ROI del 335%.
Modernizzando le capacità di pianificazione aziendale con le soluzioni di Intelligent Planning diventa di fondamentale importanza nel dinamico panorama aziendale odierno, in quanto fornisce un vantaggio competitivo duraturo su cui i leader possono contare. Questo perché il prossimo “Cigno Nero” non avverrà nei prossimi cento anni, né nei prossimi trenta, ma nel prossimo decennio – lo dobbiamo aspettare proprio dietro l’angolo. Ed è sempre meglio farsi trovare pronti e preparati, con tutta la nostra agilità sviluppata in atto.