Nel vasto panorama del linguaggio, ci sono termini che emergono come stelle brillanti, catturando l’attenzione di tutti con la loro evocativa e immediata pregnanza. Uno di questi è il termine paparazzo. Spesso usato per definire quei fotografi audaci che inseguono celebrità, il nome ha una storia intrigante e radici che affondano nella storia dello spettacolo italiano. Molti di noi associano il termine paparazzo al genio irripetibile di Federico Fellini. È grazie a lui che questo termine ha assunto una nuova identità nel panorama culturale. Nel suo celebre film “La dolce vita” del 1960, Fellini introdusse il personaggio di Paparazzo, interpretato da Walter Santesso. Paparazzo era un fotografo che inseguiva le celebrità, cercando di catturare i loro momenti più intimi e spesso imbarazzanti. Questo personaggio è stato modellato sulle storie e le esperienze dei veri fotografi dei divi degli anni ’60 a Roma: Carlo Riccardi, Tazio Secchiaroli, Matteo Ridolfi e Marcello Geppetti. Concentriamoci sul più iconico dei paparazzi. Carlo Riccardi, nato il 3 ottobre 1926 a Olevano Romano, divenne un fotografo leggendario e un punto di riferimento nel mondo del fotogiornalismo italiano. La sua storia è affascinante: cresciuto in una città che ha sempre attratto artisti europei, ha sviluppato una passione per l’arte e ha imparato diverse lingue straniere fin dalla giovane età. Tuttavia, è stata la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’arrivo dei soldati americani a Roma a innescare la sua carriera fotografica. Ha iniziato a sviluppare, stampare e colorare a mano le foto che vendeva ai marines e spediva agli Stati Uniti. Riccardi ha successivamente iniziato a frequentare gli eventi mondani, come via Veneto, dove si svolgeva la famosa “dolce vita” romana. Ma da dove deriva il termine paparazzo? La genesi di questo nome è affascinante. Si dice che Carlo Riccardi, lavorando fianco a fianco con il brillante sceneggiatore Ennio Flaiano, un giorno si sentì chiamare “pappatacio” da Amintore Fanfani. Da lì nasce tutto. Il mito ha assunto molte forme ed è stato omaggiato in mille modi. Nel 1998, Neri Parenti ha fatto un film di grande successo – con Boldi e De Sica – che racconta (con l’arma della comicità) lo strano mestiere del paparazzo.