(di Tiziano Rapanà) Perché mettere veti? Ognuno fa le sue alleanze, la cosa è normalissima ed è lecito che Salvini voglia costruire un progetto con Marine Le Pen. Io ho del lepenismo una mia opinione vaga e non proprio positiva, così come non capisco l’attivismo di Salvini per alcuni temi della sua agenda politica. Non mi metto ad issare il vessillo del salvinismo, sono troppo indipendente, difendo la volontà di portare avanti la propria idea di visione dell’esistente Non amo questa chiusura così ferocemente acrimoniosa ad eventuali nuovi alleati. Non può esistere un’idea di Europa degna ed indegna: tutte le idee, che rispettano la legge, sono appropriate. Non si deve imbrigliare e mettere all’angolo. Un conto è battagliare sulle proposte, un conto è dire no netti che sanno di ubbia e di desiderio di emarginare un pensiero che è sentito proprio da una parte della popolazione europea. I giornali sbagliano: Salvini non sfida né l’Europa né gli alleati. Semplicemente pone un’ideale pietra per la “sua” Europa. Perché non lo può fare? Qual è il problema? Tanto l’ultima parola spetta agli elettori. Sui commentatori, che parlano e valutano con ferocia la convergenza d’idee tra i due leader, c’è poco da dire. C’entra sempre questo strano ircocervo ideologico, chiamato politicamente corretto. È sempre lui il protagonista, e non capito se sia un male o un bene. È l’altra faccia di una medaglia, forgiata con il metallo del conformismo. I manichei si infervorano per far valere le proprie opinioni sullo scibile dell’attualità. Questi sono i danni della militanza da tastiera, da prosopopea salottiera. Dovrei anch’io patteggiare per una parte politica, per prendere dei like e consensi e chissà cos’altro. Mi tengo stretta la mia irrilevanza. E comunque i ragionatori di successo, senza ridursi a logiche da bastian contrario o da populismo destra/sinistra, esistono (Daniele Capezzone furoreggia in tv e sui giornali, con riflessioni arcinemiche del banale). Resto nel mio cantuccio a sostenere la libertà di chi, legittimamente, vuole portare avanti le sue convinzione sul vivere in società.