Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2023. Nel primo semestre del 2023, l’utile netto consolidato è stato di €175,1 milioni, registrando una crescita del 33% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (€131,3 milioni). Questo risultato riflette la crescita dimensionale della banca, la diversificazione dei ricavi e una gestione attenta dei costi, considerando il contesto di inflazione persistente e normalizzazione dei tassi d’interesse.
Le principali voci di bilancio indicano che il margine di intermediazione è salito del 24,7% a €392,2 milioni, trainato da un significativo aumento del margine finanziario (€161,3 milioni, +138,9%). Le commissioni nette ricorrenti hanno raggiunto i €223,3 milioni (-3,5%), mentre le commissioni variabili hanno risentito delle condizioni di mercato, fermandosi a €7,6 milioni (-51,1% rispetto al primo semestre 2022).
L’utile del periodo è stato principalmente sostenuto da un portafoglio di titoli finanziari caratterizzato da bond di breve durata (1,2 anni) e da attivi finanziari a tasso variabile (52% del totale), che ha consentito di aggiornare rapidamente il rendimento del portafoglio in risposta al rialzo dei tassi di interesse. Gli impieghi fruttiferi si sono attestati a €14,3 miliardi, principalmente costituiti da un portafoglio di titoli finanziari per €11,0 miliardi e un portafoglio di crediti verso la clientela altamente collateralizzati per €2,4 miliardi. L’esposizione a mutui ipotecari è risultata molto contenuta, pari a €312 milioni (13% del portafoglio crediti e 2% degli attivi fruttiferi).
Le commissioni lorde ricorrenti sono rimaste in linea con lo stesso periodo dello scorso anno, pari a €478,7 milioni. Le commissioni bancarie e d’ingresso sono aumentate del 19,4% a €78,0 milioni, compensando la lieve flessione delle commissioni di gestione.
I costi operativi sono stati di €127,3 milioni (+6,1% a/a), riflettendo un approccio rigoroso e disciplinato nella gestione dei costi nonostante le pressioni inflattive. L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è scesa al 29 bps (31 bps a fine 2022), e il Cost/Income ratio (al netto delle commissioni variabili) si è ulteriormente ridotto al 32,5% (40,8% a fine 2022 e 33,2% nel primo trimestre 2023).
Dal punto di vista patrimoniale, Banca Generali ha presentato buoni coefficienti: il CET1 ratio è aumentato al 17,3% e il Total Capital ratio al 18,5%, entrambi ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti dal processo di revisione e valutazione prudenziale SREP.
La gestione commerciale della banca ha registrato un incremento delle masse totali, raggiungendo €88,2 miliardi, con una crescita del 9,1% rispetto al periodo precedente. Le soluzioni gestite (fondi/Sicav e contenitori finanziari e assicurativi) hanno segnato un progresso del 4,7% da inizio anno, mentre le masse investite in soluzioni sostenibili (ESG) hanno toccato i €14,1 miliardi, rappresentando il 33,7% del totale.
Inoltre, Banca Generali ha confermato gli obiettivi finanziari del piano triennale 2022-2024, che includono una crescita dimensionale, reddituale e remunerativa. La banca punta a generare una crescita media ponderata (CAGR) degli utili ricorrenti pari al 10-15% nell’arco del triennio 2021-2024.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nella foto, ha
commentato: “Il miglior semestre di sempre per assets totali della nostra clientela, capacità di
raccolta dalla struttura esistente e di generare utili ricorrenti. Siamo particolarmente soddisfatti del
grande lavoro svolto dai nostri professionisti per stare al fianco delle famiglie come riflesso nei flussi netti del semestre. I prodotti e i servizi fee based, come la consulenza evoluta a pagamento e le gestioni patrimoniali, si confermano elementi di eccellenza della nostra gamma e di crescente interesse per i clienti di alto standing. Di buona qualità anche l’attività svolta sul portafoglio amministrato, con focus sulle scadenze entro l’anno per cogliere l’opportunità dal rialzo dei tassi a breve come si evince dall’accelerazione nella proposizione di offerte dedicate sul mercato primario di prodotti strutturati e certificates. Alla luce della solidità della raccolta e dell’accelerazione delle principali voci di ricavi nel secondo trimestre ci presentiamo al giro di boa del piano triennale con forza e ottimismo. Viaggiamo infatti, in linea o sopra gli ambiziosi targets che ci eravamo prefissati, confermando la capacità di crescere più del mercato di riferimento e creando valore per tutti gli stakeholders”.