La Fondazione Don Gnocchi sta rivoluzionando la prognosi e la riabilitazione dei pazienti con gravi lesioni cerebrali grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) e del machine learning. I ricercatori dell’istituto hanno sviluppato un nuovo indicatore, chiamato Consciousness-Domain-Index (CDI), basato sulla misurazione di diversi parametri, che permette di predire le prospettive di recupero di un paziente che ha subito danni cerebrali, come ad esempio in seguito a un incidente stradale, e quali aree del cervello potrebbero ottenere i migliori risultati, come coscienza, linguaggio o movimento.
L’IA ha analizzato i dati clinici di 190 pazienti utilizzando tecniche di apprendimento non supervisionato, senza alcuna guida da parte degli esperti umani. Questa analisi ha permesso di individuare caratteristiche e dati nella storia clinica dei pazienti che possono essere utili per una migliore stratificazione e previsioni più accurate sulla prognosi.
Il CDI si concentra principalmente su pazienti con disturbi di coscienza prolungati, come coma o stato vegetativo. Al momento dell’inizio della riabilitazione, il livello di coscienza dei pazienti viene misurato tramite la Coma Recovery Scale-Revised (CRS-R). L’IA ha elaborato i dati della CRS-R e ha sviluppato il nuovo indice predittivo, il CDI, che è stato poi convalidato esternamente su un altro gruppo di 86 pazienti.
L’utilizzo di questo algoritmo ha permesso di suddividere i pazienti in gruppi molto simili per condizioni di salute, anche se leggermente diversi rispetto a quelli ottenuti attraverso la diagnosi clinica tradizionale. L’evoluzione nel tempo dei pazienti dopo la riabilitazione è stata monitorata, e l’informazione fornita dal gruppo definito dall’IA ha migliorato la stima della prognosi rispetto a quella ottenuta con la classificazione clinica convenzionale.
L’indice proposto dallo studio permette quindi di avere una descrizione più precisa dei pazienti all’inizio del percorso riabilitativo e di ottenere una stima più accurata dell’effetto ottenibile con la riabilitazione stessa. Questo potrebbe avere un impatto significativo sulla gestione dei pazienti con danni cerebrali, permettendo ai medici di predire in modo più efficace l’evoluzione delle loro condizioni e adattare le terapie di conseguenza.
L’obiettivo futuro della Fondazione Don Gnocchi è quello di validare ulteriormente il CDI su gruppi di pazienti sempre più ampi e di sviluppare uno strumento prognostico utilizzabile a livello nazionale ed internazionale per i pazienti con disturbi di coscienza. Inoltre, gli scienziati sperano di estendere l’utilizzo dell’indice anche a pazienti con prognosi motorie e funzionali meno gravi, aprendo nuove opportunità per una riabilitazione più mirata ed efficace.
La Fondazione Don Gnocchi ha reso disponibile un sito web accessibile a tutti, dove i clinici possono inserire i dati della CRS-R relativi a un paziente specifico e ottenere come risultato il suo indice prognostico, che rappresenta i margini di recupero della coscienza. Questo strumento promette di essere una preziosa risorsa per migliorare la qualità della vita dei pazienti e guidare la pratica medica verso una riabilitazione personalizzata e basata su dati.