Nonostante il rallentamento generale dell’economia europea nel 2022, l’Italia ha registrato una crescita del PIL superiore alla media europea, e il Mezzogiorno ha confermato la sua reattività nel periodo post-Covid. Lo dice il Rapporto SVIMEZ 2023, intitolato “L’economia e la società del Mezzogiorno”, offre uno sguardo approfondito sulla questione.
Nel 2022, l’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,2% superiore alla media europea, raggiungendo un tasso di crescita del 3,7%. Nonostante il contesto di incertezza legata al conflitto ucraino, l’alto livello di inflazione e l’intonazione restrittiva della politica monetaria, l’Italia si è posizionata tra le economie più reattive nel continente.
La ripresa economica del Mezzogiorno, uniforme su tutto il territorio, è stata guidata nel 2021 dalle esportazioni e dagli investimenti privati nel settore delle costruzioni. Tuttavia, nel 2022, queste stesse componenti della domanda hanno subito un rallentamento nel loro ritmo di crescita. L’export italiano è passato da un aumento del 12,7% nel 2021 a un +6% nel 2022, mentre gli investimenti sono cresciuti del 9,4% rispetto al +18,6% dell’anno precedente.
D’altra parte, i consumi interni delle famiglie italiane sono aumentati del 5,5% nel 2022, trainati principalmente dai consumi di beni e servizi al di fuori dei settori maggiormente colpiti dall’inflazione. I consumi pubblici sono invece rimasti stabili, registrando un modesto aumento dello 0,3%.
In termini regionali, il Mezzogiorno ha partecipato attivamente alla crescita economica nazionale nel 2022, con una crescita del PIL del 3,5%. Sebbene leggermente inferiore rispetto al Centro-Nord (+4%), il Mezzogiorno è riuscito a superare il Nord-Ovest in termini di crescita cumulata nel biennio 2021-2022.
Tuttavia, nonostante la ripresa sostenuta, il PIL del Mezzogiorno rimane ancora oltre sette punti percentuali al di sotto del livello del 2008, quando ha avuto inizio un periodo di ampliamento dei divari territoriali.
Per il triennio 2023-2025, le previsioni SVIMEZ indicano una crescita economica del Mezzogiorno in linea con il resto del Paese, anche se con un leggero divario. Nel 2023, il PIL del Mezzogiorno dovrebbe aumentare dello 0,9%, mentre nel 2024 e nel 2025 si prevede una crescita rispettivamente del +1,0% e del +1,0%.
Nonostante ciò, il divario di crescita tra Nord e Sud dovrebbe rimanere contenuto nel prossimo biennio. La situazione economica generale, tuttavia, potrebbe essere influenzata da fattori come la politica monetaria restrittiva, che potrebbe avere effetti più intensi al Sud.