Il 2022 è stato un anno decisamente positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha registrato incrementi a doppia cifra e messo a segno nuovi record per gran parte dei principali indicatori economici tra cui produzione e consumo. Il 2023 chiuderà ancora con segno positivo, e dunque con nuovi record per il settore, ma la raccolta ordini della prima parte dell’anno segna un rallentamento abbastanza marcato determinato dal clima di generale incertezza. Questo, in sintesi, è il quadro illustrato dalla presidente di Ucimu, Barbara Colombo, nella foto, in occasione dell’assemblea annuale. Nel 2022 la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 7,280 miliardi di euro, registrando un incremento del 15% rispetto al 2021. Il consumo è cresciuto, del 26%, a 6,311 miliardi, determinando l’incremento sia delle consegne sul mercato interno (3.812 miliardi; +21,6%) sia delle importazioni (2,499 miliardi, +33,3%). In aumento anche le esportazioni che, nel 2022, si sono attestate a 3,468 miliardidi euro, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto export su produzione è sceso, dal 50,5% del 2021, al 47,6% del 2022. La performance positiva dell’industria italiana del settore si è riflessa sul livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è decisamente aumentata, passando dall’80,2% del 2021 all’86,6% del 2022. In crescita anche il carnet ordini, che si è attestato a 8 mesi di produzione assicurata, contro i 7,3 mesi dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10,482 miliardi di euro. Per il 2023 si prevede che la produzione si attesterà a 7,750 miliardi di euro, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente, segnando così un nuovo record assoluto nella storia dell’industria italiana di settore. Il consumo crescerà fino a raggiungere il nuovo valore record di 6,835 miliardi di euro (+8,3%), trainando le consegne dei costruttori sul mercato domestico che otterranno un nuovo primato, attestandosi a 4,155 miliardi di euro (+9%). Anche le importazioni saliranno ancora fino a toccare il valore di 2,680 miliardi di euro (+7,3%). L’export crescerà a 3,595 miliardi (+3,7%), così da tornare sui livelli pre-covid. Barbara Colombo, presidente Ucimu, ha affermato: “Se analizziamo l’andamento dell’ultimo triennio 2021-2023, appare evidente che l’Italia della macchina utensile esce rafforzata dalla crisi sanitaria a cui ha fatto fronte in modo più efficace ed energico di molti competitors, a partire dalla Germania. Questi risultati dimostrano le nostre capacità e il valore del nostro modello di imprese agili e fortemente orientate all’innovazione. Ormai da diversi anni, le imprese del settore sono chiamate a operare in una situazione che definiamo di business unusual in cui i cambi di scenario rappresentano una variabile costante. Non è facile ma lo facciamo e lo faremo anche in futuro”. In risposta alla situazione di incertezza generalizzata che si riverbera, di fatto, sulla raccolta ordini di questo primo semestre dell’anno, le imprese hanno individuato alcune sfide su cui intendono concentrarsi nel futuro di medio lungo periodo, per rafforzare il posizionamento nel mercato internazionale: innovazione che si traduce in digitalizzazione&sostenibilità, disponibilità di personale preparato, servitizzazione e internazionalizzazione”.