Nella regione Lazio si registrano più di 20.000 decessi all’anno per malattie del sistema circolatorio, le stesse cause che rappresentano il principale motivo di ricovero, e il principale fattore modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare è l’aumento della colesterolemia LDL che, soprattutto in seguito a un evento acuto (ictus e infarto del miocardio), deve essere adeguatamente controllato. Ora anche nel Lazio è prescrivibile inclisiran, farmaco di Novartis, che interferendo con l’RNA messaggero, è in grado di ridurre significativamente i livelli di colesterolemia LDL con due somministrazioni l’anno. “Questa molecola è la prima di una nuova classe di farmaci, che consente di affrontare direttamente la causa principale delle Malattie Cardiovascolari ischemiche, invece di contenere solo i suoi sintomi. Abbiamo grandi aspettative per questa innovazione terapeutica che – precisa Furio Colivicchi, nella foto, Past-President dell’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) – riteniamo abbia il potenziale per superare le sfide dell’aderenza e della persistenza del trattamento. Inclisiran viene infatti somministrato per via sottocutanea da personale sanitario solo due volte in un anno. Vi è quindi assoluta certezza della terapia e dei suoi risultati”. Aiutare questi pazienti a raggiungere i livelli ottimali di colesterolemia LDL e mantenerli nel tempo è un obiettivo preciso per la Regione Lazio, come quello della migliore gestione territoriale della patologia cardiovascolare su base aterosclerotica. “La gestione delle dislipidemie, compresa l’ipercolesterolemia, è di fondamentale importanza per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e si rivela essenziale monitorare e gestire costantemente questi disturbi del metabolismo lipidico. Tuttavia, ci sono persone che non riescono a raggiungere i livelli di colesterolo LDL raccomandati nonostante l’impiego delle terapie convenzionali. Per queste persone, è fondamentale cercare opzioni terapeutiche aggiuntive e inclisiran rappresenta una promettente opzione terapeutica – conclude Marcello Arca, Past President SISA (Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi) – per raggiungere i livelli ottimali di colesterolemia LDL”.