Nell’ultimo anno in Sardegna sono diminuite le startup innovative, giovani azienda ad alto contenuto tecnologico ed elevate potenzialità di crescita. Nel primo trimestre 2023 nella sezione speciale del Registro delle imprese ne risultavano iscritte 201, diciassette in meno rispetto allo stesso periodo del 2022, un calo che riflette una tendenza nazionale, secondo un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati 2022-2023 UnionCamere-Infocamere, Istat e ministero del Lavoro.
In tutta Italia si contano 14.029 startup innovative, 333 in meno rispetto ai primo trimestre 2022. In Sardegna, al sedicesimo posto fra le regioni per numero di questo tipo di imprese, a Cagliari ne sono presenti 96, a Sassari-Gallura 65, e a Oristano e Nuoro 20 per ciascuna provincia.
Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo: circa il 5,5% è una startup innovativa. Seguono in graduatoria la Lombardia (5,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (5,3%). Chiudono la classifica la Sicilia, la Sardegna e la Puglia (tutte con poco più del 2,5%).Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: alla fine del primo trimestre 2022 esse erano 2.720, il 18,9% del totale nazionale. Al secondo posto compare Roma, unica altra provincia oltre quota mille (1.555 startup, 10,8% nazionale).
“I dati, seppur in leggero calo, dimostrano come in Sardegna le idee imprenditoriali non manchino”, osserva Fabio Mereu, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna, “e come le nuove, e giovani, micro e piccole imprese siano attente alla potenzialità del cambiamento”.
“Ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende”, è l’appello lanciato da Mereu, “nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.