“Se c’è un modo in cui un Paese come l’Italia può spendere e investire si chiama Pnrr e se c’è un rischio per il nostro Paese è quello di non essere sufficientemente capace di rispettare gli obiettivi e i tempi del Piano. La Commissione Ue sta lavorando con il governo italiano per evitare ritardi” nella realizzazione del Pnrr. Lo ha detto a SkyTg24 il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, aggiungendo che “è un impegno importante che deve essere al centro dell’azione del nostro governo e sono certo che ne è consapevole”. “Tutti i dati che vediamo in questi giorni – aggiunge – ci confermano che questa operazione del Ngeu dei piani di ripresa europei è riuscita a limitare il rischio che tutti vedevamo due anni fa, cioè che dopo la pandemia le differenza tra le economie europee sarebbero aumentate in peggio, con Paesi ad alto debito che rischiavano di vedere accentuata la distanza con Paesi a debito inferiore. L’impatto del Pnrr è stato positivo nella misura in cui i Paesi a piú alto debito stanno crescendo meglio di altri con margini di spesa maggiore. Questo però non è un dato permanente, per cui se c’è un modo in cui l’Italia può spendere e investire è il Pnrr e se c’è un rischio è quello di non essere capaci di rispettare obiettivi”. “Da parte della Commissione europea c’è il massimo della flessibilità possibile per evitare che, soprattutto in Paesi con piani importanti, non ci siano ritardi eccessivi. Questo è nel nostro interesse”, ha detto. La terza rata dei fondi del Pnrr all’Italia arriverà prossimamente. Penso che nel giro di questo mese si arriverà a concludere gli ultimi dettagli su cui stanno lavorando la Commissione e le autorità italiane”. Parlando, poi, della proposta di modifica del Pnrr che l’Italia deve presentare alla Commissione Ue, Gentiloni ha dichiarato che “bisogna lavorare presto e bene e bisogna ricevere la rimodulazione del piano il piú presto possibile”.
Gentiloni ha poi affrontato un altro tema al centro delle polemiche in Italia, quello dei co trolli con lo scontro tra il governo e la Corte dei Conti. “La scelta del governo relativa al controllo della Corte dei Conti sul Pnrr non viene particolarmente commentata a Bruxelles, né in termini positivi nè negativi. Fa parte di una scelta del governo e del parlamento italiano”, Lo ha detto il commissario Ue dell’Economia, aggiungendo che per la Commissione europea “accelerare e stare nei tempi è fondamentale. Al tempo stesso è fondamentale, dal nostro punto divista, anche il controllo sul modo in cui questi investimenti vengono svolti. Deve essere molto chiaro che noi facciamo controlli sulla carta, cioè controlliamo in buona sostanza che gli impegni presi da parte dei diversi governi vengono mantenuti nei tempi concordati”. “Questo è quello che fa la Commissione europea: non siamo in grado di controllare da Bruxelles, per esempio, chi sono i beneficiari ultimi di tutti gli interventi di spesa dei 27 paesi. Parliamo, immagino, di decine e forse centinaia di migliaia di beneficiari ultimi. E se si tratta di entità o persone in conflitto di interessi, o che hanno problemi dal punto di vista penale, o di criminalità, non è certo Bruxelles te lo può controllare. Quindi i controlli sulla legittimità, sulle frodi, sui rischi di infiltrazione vengono affidati ai paesi ai singoli Paesi. Questo è stato concordato sin dall’inizio, anche con le autorità italiane, e questo sarà”, ha continuato Gentiloni mettendo in evidenza che “non si può chiedere a Bruxelles di sostituire le autorità, la magistratura, le autorità di controllo dei diversi Paesi nell’individuare rischi di frodi o di uso sbagliato di queste risorse. Noi controlliamo la corrispondenza tra tempi e obiettivi”.
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