
Riforma fiscale, minaccia all’equità. È quanto indica la Commissione europea nel pacchetto di primavera del Semestre Europeo, in cui, sono presentate le raccomandazioni specifiche paese per paese su come affrontare le principali sfide economiche e sociali di ogni stato membro dell’Ue. “La recente proposta di riforma del sistema fiscale aumenta i rischi legati all’equità”, si legge nel report sull’Italia stilato da Bruxelles. In particolare, “la riduzione del numero di scaglioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche rischia di compromettere la progressività del sistema fiscale”. Per attuare la riforma, “sarà fondamentale mantenere la natura progressiva del sistema fiscale, ridurre la complessità, aumentare gli incentivi al lavoro e intensificare gli sforzi passati per combattere l’evasione fiscale”. Sarà inoltre “importante garantire” che le misure di riscossione volte a “riorganizzare alcune categorie di addebiti e sanzioni fiscali non indeboliscano gli incentivi alla conformità fiscale”. Inoltre, il disegno di legge delega non menziona “la revisione dei valori catastali”.
La Commissione suggerisce che “lo spostamento dell’attuale elevato carico fiscale sul lavoro verso altre fonti di reddito sottoutilizzate sarebbe meno dannoso per la crescita”. La complessità del sistema “è esacerbata da diffuse detrazioni fiscali” che “creano distorsioni e riducono le entrate”, ma che sono “aumentate ulteriormente nel 2022”.
Le imposte sull’energia, inoltre, “non sono state concepite per sostenere la transizione verso le tecnologie pulite”. L’evasione fiscale rimane elevata, “anche se le misure di contrasto adottate negli ultimi anni stanno iniziando a dare i loro frutti”.
Una riforma fiscale completa “potrebbe ridurre l’elevato cuneo fiscale sul lavoro”. Una riforma neutrale dal punto di vista del bilancio potrebbe “spostare la tassazione dal lavoro ad altre fonti ritenute meno dannose per la crescita”. Tra le opzioni possibili vi sono la revisione delle aliquote Iva ridotte e del loro ambito di applicazione, la ridefinizione della tassazione ambientale e dei sussidi per promuovere la transizione verde, la ridefinizione delle imposte sulle successioni e sulle donazioni e la riconsiderazione delle imposte sugli immobili occupati dai proprietari.
Sebbene i dati sugli immobili siano raccolti in un’unica piattaforma digitale, “l’Italia non ha ancora effettuato la tanto attesa revisione dei valori catastali per riflettere correttamente i valori di mercato”.
I continui ritardi nell’implementazione di procedure delle concessioni balneari “rimangono una fonte di preoccupazione e comportano una significativa perdita di entrate”.
Matteo Rizzi, ItaliaOggi