
La pandemia ha peggiorato in tutto il mondo la condizione dei bambini con disturbi dello spettro autistico. Il Covid ha causato cambiamenti drastici nella loro routine, nell’interazione social e nell’istruzione e, soprattutto, nell’accesso ai servizi e alle terapie.
“Ci siamo resi conto subito del peggioramento appena è scoppiato il lockdown”, spiega Stefano Sotgiu, direttore della clicina di Neurospichiatria infantile dell’Aou di Sassari, uno dei centri italiani che ha concorso a uno studio internazionale sull’impatto della pandemia su oltre un migliaio di bambini autistici fra i 5 e i 21 anni in Canada, Giappone, Stati Uniti ed Europa. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista specializzata ‘Molecolar autism’. “I dati precedenti indicavano che l’impatto della pandemia era maggiore nei bambini con una severità clinica maggiore. Il nostro studio, invece, ha messo in luce altre esigenze e altre cause correlate al peggioramento dei sintomi nei bambini con disturbo dello spettro autistico”.
“Quello che si è potuto osservare è che l’impatto non è legato alla severità del disturbo”, aggiunge Alessandra Carta, neuropsichiastra dell’Aou di Sassari, “ma alla discontinuità nell’assistenza ospedaliera o territoriale che questi bambini hanno dovuto subire in conseguenza delle restrizioni”.
Secondo i due ricercatori, il peggioramento dei pazienti autistici, quindi, è legato allo stato di salute dei servizi e non allo stato di salute precovid del bambino. In Sardegna lo studio ha coinvolto 30 famiglie del Sassarese, seguite dalla Clinica di Neuropsichiatria, con bambini e ragazzi tra i 5 e i 15 anni d’età. Tutti sono peggiorati, anche nel comportamento.