Credem, utile netto consolidato a 317 mln

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Il Consiglio di Amministrazione di Credem, sotto la presidenza di Lucio Igino Zanon di Valgiurata, ha approvato i risultati individuali e consolidati del 2022 confermando integralmente i dati preliminari comunicati lo scorso 6 febbraio. “Anche nel 2022 il Gruppo è stato in grado di crescere adattandosi velocemente al contesto incerto”, ha dichiarato Angelo Campani, Direttore Generale di Credem. “Questo è stato possibile grazie alla qualità delle nostre persone, alla loro abilità di fare squadra e al forte senso di appartenenza”, ha aggiunto Campani. “Gli eccellenti risultati raggiunti, ottenuti anche attraverso un’importante diversificazione dei ricavi, ci permettono di guardare al futuro con fiducia. Continueremo ad investire con decisione per sviluppare le nostre linee di business con l’obiettivo costante di generare valore sostenibile nel tempo puntando su un modello organizzativo reattivo e flessibile”, ha concluso Campani. Il periodo, in particolare, si è chiuso con un utile netto consolidato a 317 milioni di euro, dopo aver spesato oltre 60 milioni di euro di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà. Il risultato è in crescita del 23,4% a/a**. Il Gruppo ha confermato la solidità patrimoniale e qualità dell’attivo che, unitamente all’elevata redditività raggiunta con una forte diversificazione delle fonti di ricavo, consentono di proporre la distribuzione di un dividendo pari a 0,33 euro per azione (+10% rispetto al 2021). Il monte dividendi complessivo ammonta quindi a 112,3 milioni di euro. La cedola sarà messa in pagamento a partire dal 17 maggio 2023 con stacco il 15 maggio 2023 e record date il 16 maggio 2023. Il progetto di bilancio sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti che si terrà il 26 aprile 2023. I risultati sono stati raggiunti in un contesto generale particolarmente complesso attraverso un modello di servizio diversificato e calibrato in base ai bisogni dei diversi segmenti di clientela. Nel 2022 è proseguita la strategia di costante evoluzione del modello organizzativo, il potenziamento delle reti distributive e delle fabbriche prodotto del risparmio gestito ed i forti investimenti sulle persone, l’innovazione e la sostenibilità. In tale contesto è proseguito lo sviluppo del modello di banca assicurazione che si rivela particolarmente efficace nella gestione delle molteplici necessità della clientela che, da parte sua, ha continuato a dimostrare fiducia nella capacità del Gruppo di tutelare e valorizzare i propri risparmi. Sono stati acquisiti circa 130 mila nuovi clienti(4) ed i nuovi patrimoni dei clienti depositati presso l’istituto (produzione netta)(5) nel 2022 sono stati pari a 4,4 miliardi di euro. La raccolta complessiva da clientela a fine 2022 si attesta a 87.084 milioni di euro rispetto a 90.341 milioni nel 2021 (-3,6% a/a). La raccolta complessiva ammonta a 101.946 milioni di euro rispetto a 104.911 milioni a fine dicembre 2021 (-2,8% a/a). In particolare, la raccolta diretta da clientela raggiunge 36.330 milioni di euro rispetto a 34.576 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+5,1% a/a). La raccolta diretta complessiva è pari a 39.771 di euro milioni rispetto a 37.110 milioni a fine dicembre 2021 (+7,2% a/a). La raccolta assicurativa si attesta a 8.260 milioni di euro, -4,7% rispetto a 8.665 milioni nel 2021. I premi legati a garanzie di protezione vita e danni sono pari a 76,1 milioni di euro e registrano un incremento del 13,2% a/a. La raccolta indiretta da clientela risulta pari a 42.494 milioni di euro rispetto a 47.100 milioni a fine dicembre 2021 (-9,8% a/a). Nel dettaglio, la raccolta gestita si attesta a 30.976 milioni di euro rispetto a 35.337 milioni a fine dicembre 2021 (-12,3% a/a). All’interno di tale aggregato le gestioni patrimoniali sono pari a 5.745 milioni di euro (-14,6% a/a), i fondi comuni di investimento e Sicav ammontano a 13.510 milioni di euro (-10% a/a), i prodotti di terzi ed altra raccolta gestita si attestano a 11.721 milioni di euro (-13,8% a/a). Nel corso del 2022, il Gruppo ha continuato a sostenere il tessuto economico con i prestiti alla clientela(5) che hanno raggiunto 34,5 miliardi di euro in progresso del 4% rispetto al 2021 (+1,3 miliardi di euro in valore assoluto), con una crescita di quasi quattro volte superiore rispetto alla media di sistema(6) (+1,1% nello stesso periodo) ed una costante attenzione alla qualità dell’attivo. In dettaglio i mutui casa alle famiglie registrano nuove erogazioni per 1.453 milioni di euro nel 2022 (-22,1% rispetto al 2021) con consistenze pari a 9.864 milioni di euro (+4,4% a/a). Per quanto riguarda il portafoglio titoli, al 31 dicembre raggiunge 14.683 milioni di euro e ha una durata media di 4,4 anni. La posizione in titoli di Stato Italiani è pari a 5,96 miliardi di euro (circa il 41% del portafoglio), di cui il 95% nella categoria contabile HTC, riducendo quindi ulteriori rischi di volatilità derivanti dallo spread Btp-Bund. La qualità dell’attivo si è mantenuta ai massimi livelli del sistema con il rapporto tra impieghi problematici lordi ed impieghi lordi (Gross NPL Ratio) che si è ulteriormente ridotto, pur essendo già ai vertici del mercato, al 2,1%, rispetto al 3,15% della media delle banche significative italiane e al 2,29% medio delle banche europee, con livelli di copertura tra i più elevati del sistema. Il rapporto tra crediti deteriorati netti (NPL netti) e impieghi netti si attesta a 0,94%. Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari a 0,23% (rispetto a 0,31% a fine 2021) dato significativamente inferiore alla media di sistema(6) pari a 0,92%. Le sofferenze lorde sono pari a 320,7 milioni di euro e la percentuale di copertura è del 75,7% (74,4% nello stesso periodo dell’anno precedente). I crediti problematici totali netti sono pari a 324 milioni di euro, in calo del 14,5% rispetto a 378,9 milioni di euro a fine 2021. I crediti problematici totali lordi ammontano invece a 735,7 milioni di euro, in calo del 10,2% rispetto a 819 milioni nell’anno precedente. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi è del 56% (53,7% a fine dicembre 2021); tale dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale, sale al 61,1%. Il costo del credito è pari a 15 bps. Sempre elevata la solidità del Gruppo, a tutela di tutti gli stakeholder, con un CET1 Ratio del Gruppo Bancario a 15,2%. Il CET1 Ratio(11) di Vigilanza, calcolato sul perimetro di Credemholding, si attesta al 13,72% con oltre 600 bps di margine rispetto al livello minimo normativo (comprensivo del requisito addizionale SREP assegnato dalla Banca Centrale Europea) pari a 7,56% per il 2023. Il ROTE è pari a 11,5%, il ROE si attesta a 9,8%. A conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (SREP), di cui è stata data comunicazione al mercato dal Gruppo il 15 dicembre 2022, la BCE ha confermato, per il 2023, il requisito di Pillar 2 (P2R) di Credem all’1% confermando la solidità del modello di business e dei presidi di gestione dei rischi del Gruppo. Conseguentemente il requisito patrimoniale complessivo per il 2023 ammonta a 7,56% per il CET 1 ratio, mentre i requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono rispettivamente fissati a 9,25% e 11,5%. Credem, in particolare, è risultato l’istituto più solido a livello europeo tra le banche commerciali ed il migliore in assoluto in Italia all’interno del panel di istituti vigilati direttamente dalla Banca Centrale Europea che hanno dato il consenso alla pubblicazione dei dati in forma aggregata.