Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo S.p.A. (nella foto, il presidente Giorgio Di Giorgio) ha esaminato i dati preliminari individuali e consolidati al 31 dicembre 2022. Al 31 dicembre 2022, Banca Profilo e le sue controllate chiudono l’esercizio, caratterizzato dall’instabile contesto geopolitico fortemente influenzato dal conflitto Russia-Ucraina, con un utile netto pari a 11,1 milioni di euro (-5,0% a/a), in riduzione di 0,6 milioni di euro rispetto al risultato dello scorso esercizio, ma in crescita di 1,7 milioni di euro (+18,2% a/a) al netto degli utili non ricorrenti relativi alla cessione della controllata svizzera nel 2021. I risultati in crescita nonostante lo scenario avverso rispetto a quanto sperimentato nel 2021 confermano la validità del business model nel generare risultati economici positivi con ridotta volatilità anche in scenari di mercato altamente instabili, mantenendo un’elevata solidità patrimoniale. Si conferma altresì l’assenza di esposizioni dirette da parte del Gruppo nei confronti dell’Ucraina e della Russia, sia nell’attività creditizia sia nella detenzione di strumenti finanziari. La raccolta totale clientela, inclusa la Raccolta Fiduciaria netta, si attesta a 5,6 miliardi di euro (-3,7% a/a), in diminuzione di circa 0,3 miliardi di euro rispetto ai 5,9 miliardi di euro del 31 dicembre 2021, in funzione della riduzione di valore della raccolta indiretta a seguito del calo dei mercati e nonostante una raccolta netta positiva del Private Banking per 173 milioni di euro. La raccolta diretta si incrementa di 61,2 milioni di euro passando dai 985,1 milioni di euro del 31 dicembre 2021 ai 1.046,3 milioni di euro del 31 dicembre 2022. La raccolta indiretta, esclusa la Raccolta Fiduciaria netta, diminuisce di 0,2 miliardi di euro, passando dai 4,1 miliardi di euro del 31 dicembre 2021 ai 3,9 miliardi di euro del 31 dicembre 2022 (-6,7%). Al suo interno il risparmio amministrato si attesta a 3,1 miliardi di euro (-8,2%) e le gestioni patrimoniali (al netto della raccolta diretta) ammontano a 787 milioni di euro (-0,4%). Il totale ricavi netti al 31 dicembre 2022 è pari a 70,6 milioni di euro (+6,2%), in crescita di 4,1 milioni di euro rispetto ai 66,5 dell’anno precedente, nonostante condizioni dei mercati finanziari sostanzialmente opposte, a conferma della ridotta volatilità della grandezza, anche grazie alla diversificazione delle fonti di ricavo. Il margine di interesse alla fine del 2022 è pari a 41,1 milioni di euro (+136,4%) in crescita rispetto ai 17,4 milioni di euro del passato esercizio. Il significativo incremento è dovuto (i) al maggior contributo derivante dai titoli di debito del banking book, in particolare sui titoli governativi legati all’inflazione a seguito del forte rialzo registrato da quest’ultima grandezza, (ii) all’impatto della stessa inflazione sui titoli del trading book a compensazione di minori ricavi nella voce risultato dell’attività finanziaria come infra rappresentato; (iii) alla crescita degli impieghi gestiti dall’Investment banking e garantiti dallo Stato, e (iv) alla dinamica dei tassi che ha favorito la redditività della raccolta diretta nell’ultimo trimestre. Le commissioni nette sono pari a 23,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 2021 (-17,5%). Il risultato è dovuto principalmente alle minori commissioni da collocamenti di prodotti alternativi e illiquidi e da minori quotazioni sui mercati nei Capital Market, entrambi ridotti nell’esercizio a seguito dall’incertezza generata dall’andamento fortemente negativo di tutti i mercati, e alla riduzione delle masse in gestione e consulenza nel Private Banking. Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi, pari a 4,7 milioni di euro, è in riduzione di 14,9 milioni rispetto ai 19,6 milioni dello scorso esercizio. La significativa diminuzione registrata su tale voce è da leggersi unitamente all’incremento registrato sul margine di interesse, in relazione ai diversi impatti delle strategie operate nella gestione dei portafogli nel corso dell’esercizio. La riduzione registrata dalla voce trova infatti parziale compensazione nell’incremento del margine di interesse per circa 5,1 milioni di euro sui titoli obbligazionari italiani legati all’inflazione classificati nel trading book. Oltre a questo elemento, il calo è attribuibile a minori ricavi derivanti dall’andamento sfavorevole dei mercati finanziari rispetto all’andamento particolarmente positivo del 2021, in particolare sul portafoglio di trading azionario, nonché ai minori realizzi registrati nell’esercizio dalla cessione dei titoli di debito nei portafogli di banking book. Il saldo degli altri proventi e oneri di gestione, pari a 0,9 milioni di euro, è in crescita rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (+59,5%) principalmente per i minori oneri diversi per la clientela. L’aggregato dei costi operativi è pari a 52,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 49,7 milioni di euro del 2021 (+5,0%). L’incremento è da attribuirsi principalmente alle attività progettuali e agli investimenti su risorse umane in coerenza con gli investimenti previsti nel Piano Industriale. Le spese del personale aumentano di 1,1 milioni di euro passando dai 28,8 milioni di euro del 2021 ai 29,9 milioni di euro del 2022 (+3,7%). L’incremento è da attribuirsi principalmente agli investimenti fatti in risorse umane (+9 risorse) e alla loro valorizzazione. Alla fine del 2022 le altre spese amministrative, al netto degli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 20,1 milioni di euro e si incrementano di 1,5 milioni di euro rispetto al 2021. L’incremento è da attribuirsi principalmente alle varie iniziative di trasformazione digitale dei processi della Banca, alla locazione software e data provider (in parte colpiti dal deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro), all’effetto inflattivo su alcune voci di costo nonché alle maggiori consulenze legate ai principali progetti in corso. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni, pari a 2,3 milioni di euro, sono in linea rispetto a quelle dello scorso esercizio (-1,5%). Il risultato della gestione operativa, pari a 18,4 milioni di euro (+9,6%) è in crescita di 1,6 milioni di euro rispetto alla fine dello scorso anno, equivalente ad un cost income del 74,0% in miglioramento rispetto al 74,8% del 2021. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono negativi per 2 migliaia di euro e si riferiscono principalmente all’effetto netto rilevato nell’impairment sulle garanzie rilasciate. Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e su attività finanziare valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva al 31 dicembre 2022 sono pari a 1.534 migliaia di euro di rettifiche nette. Il dato al 31 dicembre 2021 era pari a 1.274 migliaia di euro di rettifiche. Nel 2022 si sono registrate rettifiche di valore nette per 502 migliaia di euro su limitate posizioni creditizie deteriorate, per 306 migliaia di euro sul portafoglio titoli e per 726 migliaia di euro su crediti in bonis. Si precisa altresì che il portafoglio crediti della Banca, costituito principalmente da finanziamenti Lombard e in misura minore da mutui ipotecari e finanziamenti garantiti dallo Stato, è caratterizzato da esposizioni con ampi livelli di garanzie che, nonostante la volatilità di mercato, il perdurare della pandemia da Covid-19 ed il protrarsi del conflitto Russia-Ucraina, non hanno subito oscillazioni significative nel rischio di credito e nelle relative garanzie. Nel 2022, l’utile al lordo delle imposte è pari a 16,9 milioni di euro (+9,1%) in crescita rispetto ai 15,5 milioni di euro rilevati nel 2021. Le imposte dell’esercizio, al netto di quelle calcolate sugli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 5,0 milioni di euro. Al lordo di tale riclassifica il tax rate è pari al 29,6% La voce oneri riguardanti il sistema bancario comprende i contributi finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario (Fondi di Risoluzione e Fondo Interbancario Tutela dei Depositi) esposti al netto delle imposte ed è pari a 711 mila euro, in diminuzione rispetto ai 930 mila euro di dicembre 2021. L’importo è sostanzialmente composto dal contributo ordinario al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2022, pari a 0,8 milioni di euro al lordo delle imposte. Il dato al 31 dicembre 2021 comprendeva altresì il contributo addizionale per Fondo Nazionale di Risoluzione Unico per un ammontare pari a 0,3 milioni di euro. L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al 31 dicembre 2021 rappresentava il contributo fornito nell’anno da Banque Profil de Gestion, risultato positivo per 2,3 milioni di euro in prevalenza legato alla plusvalenza da cessione. Si evidenzia che in data 1° giugno 2021 è stato perfezionato il closing dell’operazione di cessione della totalità delle azioni detenute dalla Banca in BPdG a favore degli azionisti di One Swiss Bank e che a decorrere da tale data è stato effettuato il deconsolidamento. Il Gruppo Banca Profilo chiude il 2022 con un utile netto consolidato di 11,1 milioni di euro, in riduzione di 0,6 milioni di euro (-5,0%) rispetto al 2021. Al netto della plusvalenza realizzata nel primo semestre 2021 dalla vendita della controllata svizzera per 2,3 milioni di euro, la crescita dell’utile netto risulta pari al 18,2%. Lo Stato Patrimoniale Consolidato al 31 dicembre 2022 evidenzia un Totale dell’Attivo pari a 1,9 miliardi di euro contro gli 1,7 miliardi di euro di fine dicembre 2021 (+13,3%) principalmente a seguito dell’aumento dei crediti clientela (+24,3%) e delle attività finanziarie (+6,7%). Il Patrimonio Netto del Gruppo è pari a 160,6 milioni di euro contro i 163,9 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (-2,0%) in limitato calo in funzione della distribuzione di dividendi e riserve nel 2022 e alla diminuzione della riserva di valutazione HTCS, in parte compensati dall’utile del 2022.