
Renault presenta la nuova alleanza con Nissan, già comunicata al mercato lo scorso 30 gennaio, con un azionariato incrociato al 15% tra i due partner.
I cda hanno dato il via libera all’operazione annunciando anche progetti comuni in America Latina, India e Europa. La presentazione dell’alleanza è stata avviata a Londra nel corso di una conferenza stampa in cui viene confermato che il gruppo francese scenderà dal 43 al 15% nel partner giapponese, che continuerà a sua volta ad avere una quota del 15%.
Dopo aver sottolineato che “i progetti industriali tra i due gruppi continuano” e saranno in grado di generare “centinaia di milioni di euro di profitti per le due compagnie e anche miliardi”, l’amministratore delegato Luca de Meo (nella foto) ha affermato che “se le cose andranno molto bene, la rilevanza di questi progetti finora è stata sottostimata”.
La nuova partnership più leggera fra Renault da un lato e Nissan e Mitsubishi dall’altro consentirà alle tre aziende una maggiore “agilità”: con progetti congiunti a livello internazionale, ma anche autonomi, incluso nel settore chiave per il futuro dell’elettrico. Lo ha detto l’amministratore delegato del colosso francese, l’italiano Luca de Meo, intervenendo a una conferenza stampa a Londra con i colleghi giapponesi. Il nuovo accordo, “coerente, focalizzato sui risultati e generoso”, nelle parole di de Meo, permetterà a tutti i partner di “riattivare la stessa operatività di business dell’inizio di questa alleanza”.
Nissan intende incrementare “fino al 15%” il totale dei suoi investimenti nel settore “dell’amper” di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici. Lo ha annunciato a Londra l’amministratore delegato di Nissan, durante la conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli del nuovo accordo di partnership con Renault e Mitsubishi anticipata a fine gennaio: accordo che conferma la riduzione della partecipazione di Renault in Nissan al 15%. Il ceo di Nissan ha peraltro sottolineato come la tempistica dello sviluppo delle auto elettriche si prospetta diverso a seconda dei mercati delle diverse aree del pianeta.
L’obiettivo ultimo, hanno convenuto i tre amministratori delegati, ” non è riequilibrare la partnership”, ma innanzi tutto massimizzare le opportunità “di business” di ciascuno. Confermati fra gli altri progetti coordinati in India, Argentina, Messico e altrove. Nonché il mantenimento di due membri di ogni partner nei rispettivi board degli alleati. Renault, che finora deteneva oltre il 43% di Nissan (a sua volta azionista di riferimento di Mitsubishi), affiderà per il momento il 28,4% da cedere per scendere al 15 a un trust, dato il valore attuale della azioni: la cessione effettiva, come già comunicato il 30 gennaio, non sarà quindi immediata e avverrà ad opera del trust quando il valore mercato sarà giudicato appropriato, le condizioni saranno “commercialmente ragionevoli” e vi sarà un’offerta congrua. A Nissan verrà riservato peraltro i diritto di fare la prima offerta. Fra i progetti congiunti evidenziati nell’ambito di questa alleanza rivista – dopo le tensioni dello scandalo Ghosn – restano in piedi la produzione congiunta di motori Renault-Nissan e la realizzazione del prossimo modello dell’utilitaria Nissan Micra su una piattaforma comune a quella della nuova Renault 5; oltre all’assemblaggio di modelli Renault con il marchio Mitsubishi. A livello internazionale sono stati inoltre evocate iniziative in sinergia su vari mercati, in particolare nel Subcontinente Indiano e in America Latina. Nissan, che ha un impianto in India, vi realizzerà alcuni “nuovi SUV”, uno dei quali derivato dalla Dacia Spring, brand romeno controllato da Renault. Nissan tornerà inoltre sul mercato del Messico, per produrre un nuovo modello Renault, e vi sarà collaborazione pure in Argentina.
Il colosso francese e quello nipponico s’impegnano poi a produrre assieme due piccole auto elettriche, con il via libera di Renault a condividere segnatamente con Nissan il futuro progetto di utilitaria elettrica FlexEVan in Europa. In totale i tre partner prevedono ora d’investire collettivamente 23 miliardi di euro per l’elettrificazione delle loro produzioni nei prossimi 5 anni.
ANSA