Sardegna, Coldiretti teme una nuova invasione di cavallette

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La Sardegna arriverà ancora una volta impreparata di fronte a una nuova invasione di cavallette, per il quinto anno consecutivo. È quanto temono allevatori e agricoltori vittime di un incubo che si presenta regolarmente dal 2019 e in forma sempre più estesa e devastante. Nel 2022, finora l’anno peggiore, gli sciami hanno devastato oltre 50 mila ettari soprattutto nel centro dell’isola.
“Tra poco più di due mesi cominceranno a schiudersi le uova e al momento non abbiamo notizie della messa in pratica della lotta integrata annunciata lo scorso anno da chi di competenza per debellare o almeno limitare questo fenomeno”, denuncia Coldiretti Nuoro Ogliastra, i cui soci denunciano il problema dal 2019, quando la piaga interessò circa 20 mila ettari. “Sicuramente non si è proceduto con l’aratura dei terreni che secondo i tecnici occorre effettuare da settembre a dicembre. Inoltre, al momento non siamo stati neppure coinvolti noi, come organizzazione di categoria, e neppure gli allevatori e agricoltori che in questi anni sono stati invasi dalle locuste e che avrebbero dovuto collaborare e, soprattutto, essere informati sul piano di azione”.“Purtroppo stiamo assistendo ad un film già visto”, lamenta il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis. “Finito il ciclo biologico delle cavallette scompare il problema per riparlarne l’anno successivo, quando siamo nuovamente invasi e gli interventi per contenerli sono parziali o nulli. Si prosegue per la strada della poca comunicazione e del non coinvolgimento che riteniamo sia fondamentale”.
“In questo modo le aziende agricole, che non hanno ancora ricevuto alcun indennizzo per i danni subiti dalle cavallette”, contesta Salis, “sono lasciate nell’incertezza ed all’oscuro di tutto con la paura, purtroppo concreta, di una nuova invasione. Questo vuol dire rinunciare alla coltivazione delle terre per limitare le perdite con la ulteriore conseguenza di lasciare campo libero alle stesse locuste. Insomma, siamo al paradosso che questo modus operandi anziché incentivare l’aratura delle terre la disincentiva”.
“In questi anni abbiamo avanzato tante proposte”, ricorda il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Alessandro Serra, “anche quella di dar vita a un’unità di progetto per coordinare tutti gli interventi per prevenire e debellare l’invasione delle cavallette. Noi speriamo sempre di essere smentiti e lo faremo fino all’ultimo, ma senza un piano di azione, come è stato detto dai tecnici, integrato servirebbe un miracolo. A oggi molti interventi sono saltati, a cominciare dall’aratura che avrebbe dovuto dare un contributo importante portando in superficie le ‘ooteche’. È auspicabile almeno informare le aziende agricole, le amministrazioni comunali e le organizzazioni agricole su come si sta procedendo e su ciò che ci dobbiamo aspettare da aprile ai primi di giugno e allo stesso tempo si deve accelerare con la liquidazione degli indennizzi”.