“Che la crescita entrasse in una fase di raffreddamento era già previsto nel quarto trimestre del 2021, variazione tipica dei cicli economici, ma meglio regolate che nel passato. Nel mentre, è subentrata la guerra in Ucraina e la presunta crisi energetica conseguente, che ha dato il via ad una forte speculazione. Il modello di fornitura ed acquisto del gas ha avuto e sta avendo drastici mutamenti e si presume che nel corso del 2023/24 il mercato del gas si sarà normalizzato ed il prezzo varierà in relazione alle disponibilità, alla domanda, così come è per il petrolio”. Lo afferma in una nota il presidente di Confindustria del Friuli Venezia Giulia Gianpietro Benedetti (nella foto). “Nel novembre del 2022 – spiega – avevamo ipotizzato un’attenuazione della guerra in Ucraina nel secondo-terzo trimestre del 2023, con un rientro del costo del gas sugli 80/90 euro al megawattora. Rimaniamo della stessa idea ed auspichiamo che veramente ciò si avveri”. “Questo – aggiunge Benedetti – ridurrebbe la tensione sui prezzi in generale ed in particolare quelli delle materie prime, cosa che sta già avvenendo e che, unitamente alla riduzione di denaro disponibile sul mercato, dovrebbe ridurre inflazione e prezzi, influenzando sì momentaneamente in negativo il Pil, ma con un impatto ridotto rispetto alle previsioni dello scorso autunno”. Per Benedetti “è probabile che il raffreddamento dell’economia perduri per un paio di anni, raffreddamento però non drammatico. Abbiamo quindi due anni per prepararci a cogliere il meglio del periodo buono che seguirà, importante è che nel frattempo vengano aggiornate le regole per immigrazione di manodopera e tecnici qualificati extra europei, attuate le riforme che l’Europa richiede e che implicano anche – conclude Benedetti – uno snellimento della burocrazia con una amministrazione che agevoli il fare, l’intraprendere”.