Le posizioni lavorative dei cittadini stranieri in Sardegna sono aumentate del 18% nel corso del 2022. Il dato, contenuto nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio del lavoro dell’Aspal, con rilevazioni aggiornate a settembre 2022, è stato evidenziato dall’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai, nell’ambito della pubblicazione da parte della Regione dell’avviso per la presentazione di progetti di mediazione culturale, supporto e accompagnamento all’inserimento socio lavorativo erogati da soggetti privati. La dotazione finanziaria complessiva per l’avviso ammonta a 150 mila euro, a valere sulle risorse stanziate dal bilancio pluriennale 2022. “Si tratta di un bando per facilitare l’inclusione dei cittadini stranieri e ridurre le disuguaglianze sociali”, ha spiegato l’assessore Lai. Riferendosi all’incremento delle posizioni lavorative di cittadini stranieri nell’Isola, l’esponente dell’esecutivo regionale ha aggiunto che si tratta di “un dato significativo, che dimostra l’efficacia delle politiche di inclusione adottate dalla Giunta Solinas. In Sardegna, l’inclusione sociale è un valore fondamentale – ha ribadito Lai – e l’avviso va in questa direzione, perché promuove l’equiparazione del trattamento dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie a quello degli altri abitanti del territorio, favorendo interventi di carattere sociale, culturale ed economico volti al superamento delle condizioni di svantaggio dei lavoratori extracomunitari in Sardegna”. Il bando, nell’ambito del Programma annuale per l’immigrazione – Anno 2022, contribuisce a rafforzare e supportare i percorsi lavorativi ed esistenziali degli immigrati attraverso un servizio di mediazione interculturale. Gli obiettivi da raggiungere, infatti, sono orientati all’attuazione di azioni di sostegno all’integrazione lavorativa, educativa e sociosanitaria. I destinatari della misura sono i cittadini stranieri che necessitino di un servizio di mediazione interculturale. Nello specifico, sono destinatari ‘diretti’ i migranti e i cittadini stranieri soggiornanti in Sardegna che hanno necessità di un aiuto nei rapporti con le istituzioni che si occupano di lavoro, sanità, politiche sociali, scuola o giustizia. Mentre, i destinatari ‘indiretti’ sono le istituzioni o altri organismi, che hanno bisogno di un supporto nel rapporto con l’utenza straniera. Il servizio di mediazione interculturale durerà 12 mesi dalla stipula della convenzione, sarà predisposto in tutto il territorio regionale e dovrà garantire una serie di attività, tra le quali l’accompagnamento al lavoro, l’orientamento e il supporto nella ricerca attiva di un impiego, il supporto agli operatori dei Centri per l’impiego, compresa la partecipazione ai colloqui di accompagnamento/orientamento.
Sono, inoltre, previsti, il sostegno nell’attuazione e nella gestione di progetti e programmi in favore degli immigrati, promossi dalla Regione, l’informazione e l’orientamento sui diritti, doveri e opportunità lavorative, abitative, sanitarie, formative o sugli adempimenti amministrativi, la realizzazione di interventi di mediazione linguistico-culturale e supporto negli interventi di interpretariato e traduzione non professionale nelle relazioni fra l’utente straniero e le istituzioni territoriali, ma anche la realizzazione di interventi di mediazione sociale. Possono presentare delle proposte progettuali tutti e tutte coloro con un’esperienza pregressa in materia di immigrazione, che potranno presentarsi in forma singola o associata, come le imprese sociali, i consorzi di imprese sociali, i consorzi stabili di imprese sociali, gli organismi non lucrativi di utilità sociale, le associazioni e gli enti di promozione sociale, i consorzi ordinari e le associazioni temporanee d’Impresa o di scopo, già costituiti o che intendono costituirsi.
I soggetti che decideranno di partecipare all’avviso, inoltre, dovranno dimostrare di aver già eseguito, nel quinquennio precedente alla data di pubblicazione del Bando, servizi di mediazione interculturale o di mediazione linguistico culturale, realizzati in collaborazione con amministrazioni o enti pubblici a beneficio di utenti stranieri; avere almeno una sede operativa nel territorio regionale.