(di Cesare Lanza per La Verità) Ho spesso deplorato la diffusa mediocrità dei manager italiani. Perciò, oggi, desidero ricordare un super manager, tra i più grandi ed efficienti della sua generazione. Si è spento, a 78 anni, Giuseppe Bono: è stato uno dei grandi manager del nostro Paese, vanto dell’Italia nel mondo. Era nato a Pizzoni (Vibo Valentia) nel 1944, era sposato e aveva due figli. Laureato nel 1970 in Economia e Commercio presso l’Università di Messina con una tesi su «Budget e Piani Pluriennali in una grande Azienda», Giuseppe Bono ha ricoperto vari e importanti ruoli nelle aziende pubbliche. Dal 1993 al 2002, è direttore generale e amministratore delegato di Finmeccanica: a lui si deve la riorganizzazione delle aziende della difesa ex Efim. Per 20 anni (dal 2002 al 2022) è stato amministratore delegato di Fincantieri, uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo, il primo per diversificazione e innovazione. Il 20 ottobre 2006 gli venne conferita la laurea honoris causa in Ingegneria navale da parte dell’Università di Genova. È stato titolare della cattedra di «Sistemi di Controllo di Gestione» presso la Luiss – Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma, fino al 2010. Il 23 maggio 2014 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro. Il 25 gennaio 2017 divenne Cavaliere della Legion d’onore. Nel 2021, ricevette il nostro prestigioso Premio Socrate per il merito. Cosa concludere, per il futuro italiano? Di avere uno, dieci, 100,1.000 grandi manager simili a Bono.