Il Covid ha causato un calo considerevole delle aspettative di vite

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 La pandemia da Covid-19 è stata associata a un’alterazione nella mortalità globale senza precedenti negli ultimi 70 anni, provocando un calo nell’aspettativa di vita in moltissime regioni. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, condotto dagli scienziati del Leverhulme Center for Demographic Science presso l’Università di Oxford e del Max Planck Institute for Demographic Research. Il team, guidato da Ridhi Kashyap, ha esaminato i dati raccolti da 29 paesi in Europa, Cile e Stati Uniti. In tutte le nazioni considerate, i ricercatori hanno notato un calo nell’aspettativa di vita, che in molti casi si è prolungato per un arco di tempo significativamente superiore rispetto a quanto verificatosi nelle precedenti epidemie globali. Svezia, Svizzera, Belgio e Francia, ad esempio, riportato gli autori, hanno mostrato un ritorno ai livelli di aspettativa di vita caratteristici del periodo antecedente alla pandemia, mentre Galles e Inghilterra hanno registrato un parziale ritorno ai valori pre-Covid.  In Scozia e Irlanda del Nord, invece, il calo dell’aspettativa di vita si è mantenuto per tutto il 2021. Stando a quanto emerge dall’indagine, inoltre, l’entità della perdita di aspettativa di vita nell’Europa orientale era paragonabile a quella osservata durante lo scioglimento dell’Unione Sovietica. Il divario tra oriente e occidente, commentano gli esperti, riflette le maggiori perdite nei paesi caratterizzati da un’aspettativa di vita inferiore anche in periodo pre-pandemico. La Bulgaria è stato il più colpito dei paesi studiati, con un calo dell’aspettativa di vita di quasi 43 mesi. “Bulgaria, Cile, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Lituania, Polonia e Slovacchia hanno sofferto anche a causa del maggiore carico di mortalità registrato in pandemia – osserva Kashyap – abbiamo notato che i paesi con percentuali più elevate di persone completamente vaccinate hanno generalmente sperimentato deficit di aspettativa di vita inferiori”. Tra il 2020 e il 2021, specificano gli studiosi, si è verificato un cambiamento nei modelli legati all’eccesso di mortalità, che si sono sbilanciati verso la popolazione più giovane. “Sarà necessario valutare maggiori dettagli sulla correlazione tra il successo delle campagne vaccinali e la riduzione dell’aspettativa di vita – precisa Jonas Schöley, del Max Planck Institute – la nostra ipotesi è che paesi come Svezia, Svizzera, Belgio e Francia, che hanno protetto contemporaneamente le persone più vulnerabili, gli anziani e i giovani, hanno superato la situazione emergenziale senza troppe variazioni nell’aspettativa di vita”. “È plausibile teorizzare – conclude José Manuel Aburto, altra firma dell’articolo – che i paesi con risposte di salute pubblica inefficaci sperimenteranno una crisi sanitaria prolungata indotta dalla pandemia, mentre le nazioni con programmi adeguati potrebbero tornare alle tendenze pre-pandemia senza troppe difficoltà”.