“L’accesso a internet e agli smartphone è un fattore critico per l’occupazione, l’istruzione, la sanità, i servizi finanziari e molto altro ancora. Abbiamo bisogno di partnership mirate tra imprese, governo e società civile per promuovere l’adozione degli smartphone, attraverso le cinque azioni che abbiamo identificato, così da garantire i benefici trasformativi derivanti dall’adozione di Internet per miliardi di persone”. Lo ha detto Nick Read, nella foto, Ceo del gruppo Vodafone, dopo che la Commissione Itu (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni)/Unesco per la banda larga per lo sviluppo sostenibile, co-presieduta dallo stesso Read ha ratificato il primo studio multi-stakeholder volto a creare strumenti e azioni pratiche per consentire a quasi 3 miliardi di persone in più di accedere e utilizzare internet attraverso uno smartphone entro il 2030. Circa un terzo della popolazione mondiale, infatti, non può ancora accedere a internet o, anche potendo, non lo fa. Il divario di adozione dell’internet mobile – che si verifica quando gli individui non usano internet anche quando c’è copertura di rete mobile in un’area – è ora più di sette volte maggiore del divario di copertura a livello globale ed è ancora più grande nell’Asia meridionale, nell’Africa sub-sahariana, nel Medio Oriente e Nord Africa. Il rapporto, intitolato ‘Strategies Towards Universal Smartphone Access’ (Strategie per l’accesso universale agli smartphone), ha rilevato quali sono i fattori che limitano le possibilità di accesso a internet: disponibilità limitata e accessibilità economica degli smartphone e scarsa fiducia dei consumatori, dovuta in parte alla mancanza di competenze digitali di base.
Il rapporto identifica inoltre tre aree di intervento: maggiore utilizzo di modelli di finanziamento flessibili dei dispositivi da parte degli operatori delle telecomunicazioni; riduzione delle tasse e dei dazi all’importazione; un miglioramento dei modelli di distribuzione per rendere gli smartphone più accessibili alle comunità rurali. Oltre a queste misure, il rapporto raccomanda di indagare ulteriormente sull’uso dei sussidi per i dispositivi e sul riutilizzo degli smartphone usati. La Commissione per la banda larga istituirà delle task force per completare un piano d’azione in cinque punti: avviare partnership win-win con gli attori della catena del valore digitale; migliorare la normativa sul riciclo e sviluppare standard di qualità per gli smartphone usati; sviluppare strategie per il riciclo dei dispositivi di livello medio e basso; prendere in considerazione l’uso dei fondi per il servizio universale e di altri sussidi governativi; considerare i vantaggi economici derivanti dalla riduzione delle tasse e dei dazi d’importazione sugli smartphone.