Palloni di cuoio cuciti a mano, scarpette da calcio degli anni ’20, maglie di lana striminzite, gagliardetti, parastinchi d’epoca, il pallone originale del primo campionato ufficiale della massima serie istituito dalla Federazione Italiana del Football e disputato a Torino l’8 maggio 1898, la Palla Dapples, storica sfera d’argento messa in palio a proprie spese da Henri Dapples, dirigente del Genoa e primo centravanti della squadra. Sono solo alcuni dei 500 oggetti storici che possono essere riscoperti sotto una luce inedita presso il Museo del Genoa, riaperto al pubblico e allestito secondo canoni innovativi e immersivi dalla genovese ETT S.p.A. – Gruppo SCAI, industria creativa e digitale. Il Museo, collocato all’interno della Palazzina cinquecentesca San Giobatta, nel cuore del Porto Antico di Genova, è stato ideato e realizzato nel 2009 dalla “Fondazione Genoa 1893”, ente di partecipazione tra i sostenitori rossoblù. All’inizio del percorso della visita viene consegnato un braccialetto elettronico (tag NFC) grazie al quale, entrando nelle sei sale reinterpretate da ETT, si possono attivare nuove esperienze interattive, attraverso le quali approcciare la storia dei Rossoblù. Una nuova sala, inoltre, è stata allestita per consentire ai più giovani di giocare a calcio dal vivo: i visitatori sono ingaggiati a centrare, calciando il pallone, alcuni target che compaiono sulla grande proiezione a parete. La visita del Museo viene accompagnata dalla voce di James Spensley, medico e Sir che dal 1896 fu il vero artefice della nascita del Genoa come club strettamente calcistico, tanto da cambiarne il nome in “Genoa Cricket and Football Club”. Possono essere scelte tre lingue a supporto dell’esperienza visiva, tra le quali anche il genovese.