Approvato il bilancio consolidato del Gruppo Aboca. La healthcare italiana con sede a Sansepolcro (Ar), che si occupa di cura della salute attraverso prodotti 100% naturali e biodegradabili basati su avanzate piattaforme scientifiche che vanno dalla System Biology alla Real World Evidence, ha chiuso il 2021 con ricavi netti consolidati per 210 milioni di euro.
Il margine operativo lordo infatti è stato di 38 milioni, pari al 18,1% del fatturato, con un incremento sia in termini assoluti che relativi rispetto al 2020.
Da segnalare che con decorrenza 1° luglio 2021 si è operata la scissione della controllata Apoteca Natura (e con essa anche delle Farmacie Comunali di Firenze e delle altre partecipate) che, con oltre mille farmacie affiliate in Europa, per le dimensioni raggiunte e le prospettive di crescita si configura ad oggi come realtà autonoma, pur restando la proprietà totalmente in capo alla famiglia Mercati.
Da sottolineare come a parità di perimetro i ricavi netti consolidati del 2021 sono analoghi a quelli del 2020, confermando la sostanziale tenuta di Aboca: nel biennio caratterizzato dalla pandemia l’azienda ha mantenuto la propria solidità senza registrare flessioni, aumentando le quote di mercato e garantendo soddisfacenti livelli di redditività.
“Un risultato importante, considerato un avvio di 2021 caratterizzato dagli effetti della pandemia” ha affermato Massimo Mercati, nella foto, AD del Gruppo Aboca. “L’azienda ha risposto con decisione alla contrazione del mercato che si è verificata nel primo trimestre, quando confinamento e mascherine hanno ridotto l’incidenza delle infezioni delle alte vie respiratorie, con conseguenti bassi livelli di patologie comuni come tosse, mal di gola e congestione nasale, settori in cui siamo tra i leader di mercato in Italia e nei principali Paesi europei. Grazie a forti investimenti in ricerca e al lancio di nuovi prodotti in altre aree terapeutiche come stomaco e intestino siamo riusciti a rispondere con dinamismo”. Aboca nel 2021 è arrivata a occupare il 6° posto tra le aziende del mercato salute commerciale multichannel (dopo Glaxo, Sanofi, Angelini, Alfasigma e Bayer) con una quota di mercato del 3,0% circa (e una crescita di sell-out quasi doppia rispetto alla media del mercato: la crescita a valore del Gruppo Aboca è del +10%, rispetto ad una crescita media del mercato pari al +6%.Estremamente positivo l’avvio del 2022: “Dopo i due anni caratterizzati dalla pandemia, in cui l’azienda ha confermato i propri fatturati e lavorato per sviluppare e lanciare nuovi prodotti, i primi mesi del 2022 ci offrono molti segnali positivi. In un mercato che nel periodo gennaio-maggio a valore cresce del 13%, Aboca rispetto allo stesso periodo del 2021 registra un +22%, circa 10 punti percentuali in più rispetto al trend del mercato”, commenta Mercati. “Tutta l’azienda è stata compatta nel lavoro, e con coerenza ai nostri valori e al nostro posizionamento, abbiamo continuato a seminare. Adesso raccogliamo i primi frutti e torniamo a crescere”.
Anche l’attività nei Paesi esteri nei quali Aboca opera è stata condizionata dagli effetti della pandemia ma, nonostante ciò, i ricavi esteri hanno raggiunto gli 85 milioni di euro, pari al 40% del fatturato totale. Aboca è presente con una propria filiale nei principali mercati europei, in particolare in Spagna, Francia, Germania, Polonia e Belgio. In totale, grazie ai nuovi accordi di distribuzione siglati, sale a 26 il numero di Paesi in cui la healthcare toscana è presente. A tale proposito, nel corso dell’ultimo trimestre 2021 è stato concluso un accordo commerciale per la distribuzione dei prodotti Aboca in Austria, nelle repubbliche baltiche (Estonia, Lituania e Lettonia) e in Serbia. “Nei Paesi in cui siamo presenti con una filiale, nel periodo gennaio-maggio 2022 abbiamo registrato un +32% a sell-out, 18 punti percentuali in più rispetto al trend del mercato della salute commerciale”, ha spiegato Mercati. “In riferimento allo stesso periodo, Aboca risulta essere il 15° player nel ranking delle aziende che operano nel canale farmacia dei principali Paesi Europei, e il 2° della classifica tra le aziende italiane, dopo Angelini”.