“Anche in presenza di choc quali recessione, politica cinese zero-Covid e settore immobiliare, rilascio delle riserve strategiche Usa e produzione russa in ripresa ben al di sopra delle aspettative” rimangono “forti le ragioni per un aumento dei prezzi del petrolio. I prezzi del Brent siano diminuiti del 25% dall’inizio di giugno, spinti dalla bassa liquidità commerciale e da un crescente muro di preoccupazioni”, questo è ciò che rileva uno studio di Goldman Sachs.
Il rapporto evidenzia come il mercato è ancora in una fase di disavanzo più ampio di quanto ci si aspettasse nell’ultimo periodo.