Intesa Sanpaolo, utile netto a 2,354 mld

Share

Il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre del 2022 con un utile netto di 2,354 miliardi di euro. Tra gli altri dati, il risultato della gestione operativa è in crescita del 4,2% nel semestre a 5,645 miliardi di euro, con  proventi operativi netti in aumento dello 0,9% a 10,661 miliardi e  costi operativi in diminuzione del 2,5%.
 Migliora il trend della qualità del credito, con un calo dei crediti deteriorati: riduzione di circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015 al lordo delle rettifiche; lo stock è in calo del 26,9% su fine 2021 al lordo delle rettifiche e -13% al netto; incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi pari al 2,3% al lordo delle rettifiche e all’ 1,3% al netto, rispettivamente all’ 1,8% e all’ 1% secondo la metodologia eba; pari al 2,2% al lordo delle rettifiche e all’ 1,2% al netto.
 Per quanto riguarda la patrimonializzazione, si afferma, è largamente superiore ai requisiti normativi, con un common equity tier 1 ratio al 30 giugno 2022, deducendo dal capitale 1,6 miliardi di dividendi maturati nel primo semestre 2022 e € 3,4 miliardi di buyback al 12,7% secondo i criteri transitori per il 2022 e 12,5% a regime. Intesa Sanpaolo è stata in grado di raggiungere nel primo semestre “risultati particolarmente significativi, grazie al pieno avvio delle principali iniziative industriali di un Piano d’Impresa in grado di proiettarci nel prossimo decennio”. Per il 2022 “stimiamo
di superare i 4 miliardi di utile netto, in assenza di ulteriori criticità relative all’approvvigionamento energetico e delle materie prime; in caso di ipotesi molto conservativa di copertura al 40% delle esposizioni nei confronti di Russia e Ucraina stimiamo un risultato netto ben superiore a 3 miliardi di euro”. Lo afferma l’a.d. del gruppo Intesa, Carlo Messina, nella foto, commentando i dati del semestre.
 “Confermiamo – aggiunge – l’obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividend payout in ogni anno del Piano di Impresa; l’ulteriore remunerazione degli azionisti attraverso l’operazione di buyback è già stata avviata con la prima tranche di 1,7 miliardi. La forte creazione di valore e la distribuzione del valore continueranno a essere la nostra priorità”.