Il mercato digitale italiano nel 2021 è tornato a crescere, grazie alla ripresa dell’economia e alla spinta significativa ai progetti di digitalizzazione che ha riguardato tutti i settori. La crescita è stata del 5,3%, per un valore complessivo di 75,3 miliardi di euro. Nel 2022 il mercato è previsto ancora in crescita, sebbene in rallentamento rispetto a quanto registrato nel 2021, con un aumento del 3,6%. Le previsioni relative ai tre anni successivi (2023-2025) sono orientate a una ripresa della crescita e si ipotizza che il mercato digitale possa arrivare a superare i 91 miliardi di euro nel 2025. I dati sono emersi durante l’assemblea annuale di Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’Ict
“I dati fatti registrare nel corso del 2021 certificano che la digitalizzazione è stata un fattore imprescindibile per la ripresa dell’economia del nostro Paese. Non a caso la crescita del mercato digitale ha interessato tutti i principali settori economici. Lo scorso anno abbiamo inoltre accentuato e normalizzato l’impiego di soluzioni digitali nella vita di tutti i giorni, dal lavoro allo studio. I numeri sull’utilizzo di device e sugli investimenti in tecnologie ci rassicurano sulla diffusa percezione che il digitale è qui per restare. Ora stiamo affrontando uno scenario nuovamente mutato a causa del conflitto bellico in Ucraina, di problemi nelle catene di fornitura di alcuni beni, del costo dell’energia e più in generale di un’inflazione crescente e preoccupante. Per bilanciare tali dinamiche e per fare avanzare la transizione digitale dell’economia sarà pertanto fondamentale l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr”. Così il presidente dell’associazione Marco Gay, a commento dei dati. Per quanto riguarda i comparti dell’Information Technology, il segmento del Software e Soluzioni Ict ha chiuso il 2021 a quota 8,1 miliardi di euro con una crescita dell’8%, i Servizi ICT hanno raggiunto nel 2021 i 13,6 miliardi di euro e segnato una crescita complessiva del 7,6%,. Continuano invece i trend negativi dei Servizi di Rete Tlc (-3,3%), anche se la diminuzione è avvenuta in misura minore rispetto al precedente anno. Da segnalare la ripresa del segmento dei Contenuti Digitali (+8,7%), trainati principalmente dal ritorno agli investimenti pubblicitari su piattaforme internet.
“Questi numeri – prosegue Gay – non devono però farci dimenticare che permangono importanti criticità strutturali che indeboliscono l’impatto degli investimenti, come ad esempio il fatto che questi ultimi siano concentrati principalmente nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro Italia e che vedano importanti differenze da Regione a Regione. Inoltre, va segnalata la crescita ancora troppo lenta degli investimenti in digitale delle PMI oppure la carenza di competenze specializzate. Non ultima, poi, è la sfida della ‘sostenibilità’, dove le tecnologie digitali possono indubbiamente ricoprire un importante ruolo in diversi ambiti”.